Scrittori italo-canadesi: Diego Bastianutti

 

Poesie come specchio dell’esistenza: Per un Pugno di terra*

 

di Anna Foschi Ciampolini

 

 

Più che una fonte di lettura, un volume come Per un pugno di terra /For a Fistful of Soil”, la più recente raccolta poetica  di Diego Bastianutti, dovrebbe diventare un compagno di vita, qualcosa da sfogliare e rileggere nel corso di anni per trovarvi riflessi di esperienze, barbagli di emozioni e ripercorrere itinerari dell’anima che forse possiamo comprendere appieno soltanto quando l’impeto della gioventù si placa, almeno per alcuni,  nella pacata saggezza della maturità.

 

Diego Bastianutti, nato a Fiume nel 1939, ha avuto una vita intensa che lo ha posto, giovanissimo, al centro di un crocevia di avvenimenti storico-politici che portarono la sua famiglia prima a rifugiarsi in Italia alla fine della seconda guerra mondiale, poi cinque anni dopo, passando per l’esperienza del campo profughi, ad imbarcarsi per gli Stati Uniti su una Liberty ship con i documenti da “D.P.”. Da questa iniziale odissea, sono scaturite molte correnti di ispirazione per le sue poesie ed il suo scrivere, e si è anche originata una vena di nomadismo che lo ha portato a viaggiare e soggiornare in paesi diversi, Stati Uniti, Italia, Sicilia, Canada, in fasi diverse della sua carriera e della sua vita. Conosciuto inizialmente come studioso di letteratura italiana e spagnola, particolarmente del periodo del Siglo de Oro, ha prodotto dal 1994 tre raccolte di poesia (“Il punto caduto”, “La barca in secco” ed il recente “Per un pugno di terra”)  e la traduzione di una scelta di poesie di Giuseppe Ungaretti. Dal suo arrivo a Vancouver qualche anno fa, Bastianutti è diventato una presenza di tutto rilievo sulla scena culturale della città, partecipando e coinvolgendosi nell’organizzazione di avvenimenti culturali come la prestigiosa serie  “World Poetry” e quelli presso la Co-op radio e la Vancouver Public Library.

 

La poesia di Bastianutti, direttamente scritta in italiano e da lui stesso tradotta in inglese, porge echi di risonanze classiche nella cesellata perfezione dei vocaboli e della costruzione lessicale, ma è infusa di una energia carica di  nervosa intensità, esplora territori e interrogativi che riflettono dilemmi e angosce di una sconcertante contemporaneità. Se si intravedono le ombre di passate tragedie, il peso del dolore della vita che come un muto compagno d’ombra ha accompagnato l’autore,  si avverte anche che nella poesia di Bastianutti la sconfitta è solo temporanea, è solo una battuta di arresto che non può eclissare l’indomita vitalità, l’ostinata ricerca delle risposte impossibili di questo “idealista senza illusioni:” Con solchi di battaglie vinte sulla pelle/e forse perse nell’anima, lui sogna ancora /di arare i mari col suo petto/vasto come un maroso e bianco.  (Da: Il Pescatore).

 

Ritroviamo, in “Per un pugno di terra”, i temi universali del viaggio, reale e metaforico, della perdita e della sofferta riconquista di una identità, la futilità del cercare risposte ad interrogativi che forse trascendono la capacità umana ma che sono anche lo stimolo dell’esistenza: Penosa lo invade / ora la sensazione / che nel cruciverba / l’Autore abbia inserito / un errore / che ne rende impossibile / la soluzione. (Da: Il cruciverba). Troviamo immagini sanguigne, disegnate a tratti robusti, e troviamo momenti che rivelano un profondo, delicato sentimento: Mi sono lanciato in te / per conoscerti / e il cerchio dell’onda / non è ancora tornato / dalle tue sponde. (Conoscerti).

 

La traduzione inglese, opera dell’autore, testimonia la facilità con cui egli può entrare nella struttura delle due lingue, l’italiano e l’inglese, esaltandone il ritmo e la musicalità insite: è quindi, più che una traduzione letterale, una nuova creazione poetica.

Come ho detto in principio, occorre leggere e rileggere “Per un pugno di terra” per poterne discernere i significati profondi, per trovarvi il conforto di un parallelo di vita, per apprezzarne l’armoniosa costruzione poetica e  soprattutto condividere la straordinaria essenza di questa esperienza umana e letteraria.

 

*Diego Bastianutti. Per un pugno di terra /For a Fistful of Soil. Zeisciu Centro Studi, Magenta (Milano) 2006

 

Anna Foschi Ciampolini è nata a Firenze e vive a Vancouver dal 1983. Scrittrice, giornalista, traduttrice, ha anche prodotto e condotto programmi radio e televisivi ed ha organizzato numerosissimi avvenimenti culturali e conferenze internazionali.  

 


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