NEMICO,  AMICO,  AMANTE… DI ALICE  MUNRO

 

Egidio Marchese

 

emarchese@primus.ca

 

 

Nemico, amico, amante.. (Einaudi, 2003) è una raccolta di nove racconti della scrittrice canadese Alice Munro (1931-), tutte storie di un mondo familiare (rapporti tra mariti e mogli, ma anche zie, sorelle, nonne, matrigne, cugine, ecc.), di una esclusiva prospettiva e sensibilità femminile. Sono storie di un mondo ordinario (tipico dei canadesi, gente di buon senso, di buone maniere, riservata, e anche risoluta), in cui si scopre anche lo straordinario ch'è nell'ordinario... e viceversa.

 

La prospettiva e sensibilità femminile della narrazione appare attraverso una varietà di espressioni: l'osservazione e cura del corpo (capelli, denti, occhi "vellutati", colori della carnagione, rughe, ecc.) spesso ironizzate (Eczema is a dreadful pest), e poi l'abbigliamento, l'arredamento, e altre forme esteriori... ma soprattutto la percezione interiore delle persone, e la differenza psicologica e sensuale tra uomini e donne.

 

Non c'è nulla di banale o di facile sentimentalismo femminile. C'è piuttosto molta umanità: ora ironica e divertente, ora drammatica. Del primo caso, per esempio, è la figura della commessa che, avendo trovato alla cliente un vestito di suo gradimento, dice banalmente con ironia della scrittrice: "Questo è quanto basta per giustificare la mia esistenza". Drammatico è invece lo squarcio della scena di un marito che, questionando (a torto) il comportamento della giovane moglie, alla fine le si avvicina con un sorriso, lei crede che stia per baciarla, e invece sente che l'uomo le mette e stringe le mani intorno al collo.

 

Il mondo dell'ordinario e dello straordinario appare, per esempio, nel racconto Post and Beam. Un giorno in casa di Lorna, felicemente sposata, arriva la cugina Polly, magra e slanciata, nubile e vergine, apparentemente allegra. Ma nei suoi occhi appare d'un tratto tutta la sua angoscia, quando sta per rimanere sola in casa, mentre Lorna va con la famiglia alla festa di un matrimonio. Nella via del ritorno appaiono di nuovo nella mente di Lorna gli occhi della cugina, supplichevoli e angosciati. È presa dall'ansia e immagina il suicidio della cugina: la porta di casa che non si apre, ostruita dal corpo dell'impiccata. Sempre più agitata non sa come scongiurare la tragedia. Le viene in mente di fare un patto (bargaining), non si sa con chi: offre qualsiasi cosa di sé - eccetto i propri figli - purché non accada la tragedia del suicidio. Arrivati a casa per fortuna trovano Polly sana e salva. Ma poi i bambini chiamano dal giardino la loro mamma, senza ottenere una risposta: Mommy. Mommy.Come here. Nessuna risposta. È successa una disgrazia, qualcosa di straordinario? O tutto rimane normale, il mondo ordinario senza sovvertimenti? Di straordinario c'è l'arte magica della scrittrice, che lascia la storia sospesa, la suspense, anche quando il racconto finisce.

 

Bello ed esilarante è il primo racconto, quello che dà il titolo alla raccolta, Nemico, amico, amante... La cameriera Johanna è indotta a credere che Ken è innamorato di lei, attraverso uno scherzo crudele di corrispondenza falsa, macchinato da due ragazzine. Ella si lascia convincere, si illude, compra un vestito da sposa, imballa e spedisce i mobili di casa e parte... per raggiungere il suo futuro sposo. Il quale si trovava lontano, in uno sperduto paesino del Saskatchewan. Arrivata a destinazione, si sviluppa una storia che va immaginata cinematograficamente. Scena dopo scena, in un ritmo animato e pressante, molto divertente, vediamo come questa donna con risolutezza prende subito controllo dell'uomo, completamente.

 

Ci sono altre storie con eventi ordinari-straordinari speciali. Un bacio. Un'avventura d'infedeltà muliebre di un solo giorno. Un tenero idillio infantile. La scomparsa di una giovane donna da casa. E poi malattie di cancro o malattie mentali. Numerosi divorzi e nuovi matrimoni. Un suicidio e l'approssimarsi della morte, la quale viene sentita come "una specie di vertigine emotiva, il senso di una orrida caduta. E pure - un'eccitazione".

 

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Ci soffermiamo in particolare sul racconto intitolato The bear came over the mountain / L'orso attraversò la montagna, per mostrare il ritmo e l'estro della narrativa di Munro ed anche come l'ordinario e lo straordinario coesistano in determinate situazioni.

 

In questo racconto si descrive l'insorgere e lo sviluppo della pazzia di Fiona e l'affanno del marito Grant. All'inizio il marito osserva che lei lasciava delle note in giro per la casa: una lista dettagliata di cose da fare o biglietti dentro i cassetti della cucina con la scritta "stoviglie", "strofinacci", "coltelli". Una sciocchezza: per sapere cosa c'era nel cassetto, non bastava guardarci dentro? Ma quella mania era  il bisogno di fissare le cose della realtà che andava svanendo. Un giorno Fiona telefona a Grant, si era perduta per strada e non sapeva più come tornare a casa; un altro giorno domanda quando fossero andati a vivere in quella casa: "Era stato l'anno scorso o l'anno prima?" e il marito precisa: fu dodici anni fa. In questi due episodi, c'è la dimensione spaziale (nel primo caso) e quella temporale (nel secondo caso) cioè tutto il fondamento della realtà che vacilla nella mente di Fiona: una semplice e acuta finezza di analisi della scrittrice.

    Fiona viene ricoverata in un ospedale psichiatrico. I nuovi pazienti non potevano ricevere visite durante il primo mese. Così potevano sistemarsi comodamente in quell'ambiente anomalo: essere "felici come vongole" (happy as clams), poi uscire dal guscio (quale guscio? si chiede Grant) e fare nuove amicizie. Alla scadenza del mese Grant compra un mazzo di giacinti e trepidante va a trovare la moglie al manicomio. La trova a un tavolo dove dei pazienti giocavano a carte, accanto a Aubrey, il suo nuovo amico. Fiona non riconosce Grant, ma è gentile con lui, poi torna a sedersi accanto a Aubrey che cominciava a spazientirsi, lo conforta e riassicura, la mano nella mano, mentre Grant guarda perplesso e sconcertato. Queste amicizie fra i pazienti succedono, spiega l'infermiera. Fino a che punto? chiede Grant, ma poi si conforta vedendo che Aubrey è in una sedia a rotelle. Ma resta sempre allarmato. Fra i due c'è una insopportabile intimità. Va a visitare la moglie all'ospedale due volte alla settimana, era sempre il terzo incomodo fra i due. Un giorno assiste al dramma che scoppia: Aubrey lasciava l'ospedale, era riportato a casa, sotto le cure della moglie. Fra pianti di disperazione Fiona chiede a Grant di aiutarli a  rimanere insieme. Ma quando Aubrey parte e lei rimane sola, ha del risentimento verso Grant che non l'aveva aiutata. Così,  egli va a casa di Aubrey, il suo piano era quello di convincere la moglie Marion a riportare il marito all'ospedale di tanto in tanto, se non permanentemente. Egli avrebbe aiutato a trasportare l'uomo nella sedia a rotelle. Ma Marion rifiuta.

    C'è un contrasto di carattere tra Marion e Grant. Lei è una donna pratica, realista e abbastanza volgare; egli invece è un uomo colto, professore d'Università, astratto e cioè più incline alla pazzia. Lei lascia un messaggio al telefono, lo invita ad andare fuori insieme, a ballare. Ma lui resta a casa. Alla prossima visita all'ospedale, Fiona riconosce Grant, si rallegra di vederlo, si lamenta di non averlo visto prima, temeva che l'avesse abbandonata, e Grant risponde teneramente, con amore: "Not a chance! - No di certo!"

 Il titolo di questo racconto L'orso attraversò la montagna, è tratto da una popolare canzone canadese che dice: "L'orso attraversò la montagna /.../ per vedere cosa poteva vedere /.../ l'altro lato della montagna /.../ era quello che poteva vedere". Si potrebbe dire che c'è l'aspettativa di qualcosa oltre un limite, qualcosa di straordinario che poi risulta essere l'ordinario altro lato della montagna... In questo racconto si descrive l'insorgere e lo sviluppo della pazzia... C'è come il passaggio di un limite della mente, dal razionale all'irrazionale, dall'ordinario allo straordinario mondo del manicomio. Ma in quella situazione straordinaria, appare pure naturale e normale che il marito Grant cercasse di aiutare la moglie a stare insieme a un altro uomo!

In conclusione, un titolo di questa recensione, che esprima le caratteristiche tematiche del volume esaminato, dal lungo titolo originale Hateship, Friendship, Courtship, Loveship, Marriage (McClelland & Stewart, Toronto, 2001), potrebbe essere questo: "La normalità e lo straordinario nel mondo femminile di Alice Munro".

  

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