Liceali di Udine a Toronto per studiare l’emigrazione

I 19 alunni del quinto anno del Liceo Scientifico G. Marinelli

erano accompagnati da due insegnanti

 

Niccolò Marras *

nmarras@corriere.com

 

Questa volta il viaggio dal Friuli verso il Canada non è avvenuto per emigrare ma per studiare l'emigrazione. Gli studenti di una scuola di Udine hanno voluto ripercorrere la stessa strada e capire le emozioni dei loro nonni o dei loro parenti che soprattutto dagli anni '50 hanno cercato una vita migliore in Canada.

A fare il viaggio sono stati 19 studenti di quinto anno, intorno ai 18 anni, del Liceo Scientifico G. Marinelli di Udine ed erano accompagnati da due insegnanti: Maria Grazia Gerardi e Rosetta Toniolo. Il viaggio-studio fa parte di un programma di scambio organizzato col liceo di Toronto della U of T.

Arrivati in Canada, in aereo e non in nave come i loro progenitori avevano fatto, hanno cominciato il viaggio da Halifax, dal famoso Pier 21 per inoltrarsi in Canada. Hanno tentato di immedesimarsi nel momento vissuto 50 anni fa circa dagli altri friulani e hanno vissuto, a distanza di tanti anni, le stesse emozioni mentre coprivano le distanze enormi per andare verso l'Ontario e verso Toronto.

«Forse nessuna delle famiglie di questi ragazzi ha avuto un parente che è emigrato in Canada - dice il professor Eugene Di Sante della University of Toronto Schools - ma per loro è stato importante avere il contatto con "i veri emigranti" per conoscere le loro storie, per capire le loro lotte e per vedere come si sono realizzati o quali successi hanno avuto».

Gli studenti dello scientifico di Udine dovevano studiare il fenomeno migratorio nell'ambito di un progetto di ricerca denominato Le dinamiche delle terre di confine/Dynamics of Borderland Regions, un lavoro che si propone di scoprire ed analizzare i punti in comune (commonalities) tra le terre di confine che furono (e sono) il Friuli ed il sud Ontario.

«Il nostro liceo di Toronto - aggiunge Di Sante - è andato invece in Italia per stare una settimana in Friuli e una a Roma. La nostra classe è più multietnica e quindi abbiamo fatto una ricerca più ampia, più culturale per abbracciare la storia di più popoli».

In questo scambio gli studenti italiani sono stati ospiti qui a Toronto delle famiglie degli studenti del liceo della U of T, mentre, in Italia i canadesi sono stati ospiti degli italiani. In pratica hanno sostenuto solo le spese del viaggio e quelle personali.

È stata un'esperienza molto profonda e interessante perché gli italiani hanno vissuto in famiglie multietniche (indiane, cinesi, ecc. ) e ne hanno condiviso i costumi. E viceversa quando i canadesi sono andati in Italia.

«Ad agevolare alcuni studenti canadesi più bisognosi, è venuto loro incontro l'Istituto Italiano di Cultura con cui abbiamo avuto anche uno scambio culturale», ha precisato Di Sante.

Nel loro viaggio da Halifax verso Toronto gli studenti sono rimasti colpiti proprio dai grandi spazi e dalle enormi distanze e hanno pensato che lo stesso sia successo con gli emigranti friulani che hanno viaggiato in condizioni peggiori.

«Per loro, per gli emigranti che andavano in una terra sperduta - racconta Davide Zanutta -, che non sapevano a cosa stavano andando incontro, sicuramente è stato un impatto molto duro. Il clima, gli spazi così ampi li avranno impressionati ed è emozionante pensare come l'emigrante abbia percepito questa natura». «Un viaggio come una metafora - aggiunge Mariele Gatto -, che non finisce qui ma che inizia. Per andare incontro alle diversità, agli spazi infiniti, che anziché dividere uniscono».

Il gruppo del G. Marinelli ha incontrato numerosi italocanadesi e fatto tante interviste. Da questi contatti sono riusciti a farsi un'idea completa e a capire le varie difficoltà che gli immigrati in Canada hanno affrontato e superato. «Così come la speranza che avevano ma anche la disperazione, le difficoltà linguistiche e i problemi legati alle distanze», dice un altro studente.

Gli incontri fra gli studenti e gli italocanadesi si sono svolti in un clima di grande umanità ed emozione. Il 12 ottobre hanno ascoltato dai residenti della Friuli Terrace e dal foltissimo gruppo del club dell'Età D'oro della Famee Furlane dei racconti molto intensi e toccanti. Poi hanno parlato con personaggi di spicco come Don Ziraldo che si è spostato fino alla UTS per incontrare il gruppo; il ministro provinciale della Community and Social Services, Sandra Pupatello e il Commissioner per la Sicurezza dell'Ontario, Julian Fantino. Oltre a loro gli studenti hanno incontrato anche la simpaticissima coppia Bellomo, (lui 90anni un mese fa e lei di circa 85) assieme alle loro due figlie ed una nipote. Tre generazioni di canadesi con le loro storie e visioni del Paese e dell'esperienza migratoria.

È piaciuto anche l'incontro con Luciana Benzi, gallerista d'arte moderna e specialista dell'arte Inuit con la sua storia molto diversa dalla norma.

Julian Fantino ha raccontato la sua storia, le sue lotte per inserirsi, delle difficoltà avute a scuola e ha raccontato dei tempi duri dei "vecchi" mentre ora i giovani beneficiano dei loro sacrifici. Studenti e insegnanti hanno visitato anche il Corriere Canadese dove Elena Caprile, direttore del giornale, ha spiegato la funzione del quotidiano e ha ripercorso i 50 anni di storia, un giornale schierato sempre accanto alla comunità italiana.

Per gli studenti sono stati giorni intensi e si sono immersi nel multiculturalismo di Toronto, per capirlo e per trarne degli insegnamenti per una società futura basata sulla pace e aperta alle varie culture. Li ha aiutati certo il soggiorno nelle famiglie di Toronto che sono di tradizioni religiose diverse e che vanno dalle agnostiche alle cristiane, dalle ebree alle mussulmane e via dicendo.

Ovviamente non sono mancate le visite "tradizionali" quali quelle al Black Creek Pioneer Village per la realtà dell'immigrazione nel primo Ottocento, la visita ad Algonquin Park e al museo sulle attività dei tagliatori di bosco - i lumberjacks - un'attivita tra le più comuni per molti friulani fino ai primi anni Sessanta. Visite che hanno dato modo agli studenti di avere una visione d'insieme della realtà dell'immigrazione.

Il tutto è stato completato con le visite a Little Italy, Corso Italia, Little India, Chinatown, Greektown, i campus dell'universita di Toronto, e di York, la torre CN, Eaton Centre, ai municipi di Toronto, le vecchie e nuove banche della city a Bay e King e a molti altri siti.

 

 

Niccolò Marras è giornalista del Corriere Canadese di Toronto, nella cui edizione del 21/10/05 sono stati pubblicati gli articoli sopra riprodotti per gentile concessione.

Niccolò Marras tratta ancora dello scambio culturale tra studenti italiani e studenti canadesi nei due seguenti articoli:

-  De Angelis: «Senza un progetto valido i viaggi-studio sono solo scampagnate»
Intervista al dirigente dell'Ufficio scolastico del Consolato generale d'Italia di Toronto (28/10/05)- 
Vatri: sì a un progetto comune per gli scambi-studio
Il coordinatore dei gruppi Efasce intervistato dal Corriere parla dei...(01/11/05)

 

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