L'altra Grace, di Margaret Atwood

Egidio Marchese

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Alias Grace / L'altra Grace (McClelland & Steward Inc., Toronto, 1996; ed. it. Baldini Castoldi Dalai, 2003) della canadese Margaret Atwood (1939-) si apre con i versi del poeta giapponese Bashô (1644-1694), come un prologo nelle opere classiche: "Venite, guardate / i veri fiori / di questo afflitto mondo". Si vedono peonie nel cortile del carcere di Grace, fiori che sbocciano con larghi petali che poi si sfaldano. Richiamano alla memoria le peonie che coglieva Nancy Montgomery, la governante assassinata da Grace e dal suo complice. In un flashback appare Nancy in ginocchio, coi capelli sparsi sul viso coperto di sangue che le cola sugli occhi, le mani protese in atto di supplica, strangolata con una sciarpa di cotone bianca con fiorellini blu. L'uccisione del padrone Mr. Kinnear sarà più facile, con un colpo di pistola al cuore. Segue una ballata (come quelle antiche di François Villion) in cui si canta la storia che si sviluppa nel romanzo: il duplice omicidio, l'arresto, il processo, la condanna. È una storia realmente accaduta nel 1843 a Richmond Hill, vicino a Toronto, e fu molto dibattuta all'epoca: era Grace una creatura orribile e diabolica, o una povera sedicenne ignara e innocente?

All'inizio della narrazione Grace ha 24 anni, ha già trascorso otto anni della sua vita in carcere. Ha il fascino di una celebre assassina, una bellezza semplice e misteriosa. Mentre racconta la sua vita al Dr. Simon Jordan è composta e padrona di sé, ha un comportamento che le invidierebbe una duchessa. È una figura anche commovente per tutte le traversie della sua povera vita. Ma è sincera?

La narrazione è fedele agli atti processuali, alla cronaca e storia dell'epoca. Una domestica di colore, ex schiava del Sud degli Stati d'America, non è impressionata dell'assassinio del gentiluomo Mr. Kinnear e annuisce col capo, come per dire: "Uno di loro in meno" (So, that's one less of them). A Toronto la gente era già mista di varie razze e industriosa. Gli uomini si arricchivano col loro duro lavoro, senza discriminazione o privilegi. Contrariamente alla servitù europea rispettosa, qui c'era una risentita dimostrazione di uguaglianza, la sgarbata domestica Dora si sentiva democratica. Perfino nei cimiteri c'era più democrazia, senza quella tanta pompa barocca (baroque efflorescences) dei cimiteri europei.

In questo romanzo storico rivive il fascino di un'epoca di vita canadese del passato (il nuovo mondo che si contrappone all'Europa), affollato di personaggi indimenticabili come quelli del salotto della moglie del Governatore; o come la cara amica Mary Whitney, morta tragicamente. Brillante poi Jeremiah Pontelli, un Yankee figlio di un italiano, con i denti bianchi e gli occhi neri, un venditore ambulante, saltimbanco, giocoliere, mago, e perfino ipnotizzatore dottore di neurologia, molto caro a Grace, e protagonista di una drammatica scena verso la fine del romanzo. Patetica la madre del Dr. Jordan, che non amava tanto la carriera psichiatrica del figlio, e avrebbe preferito che egli si dedicasse piuttosto al commercio di un nuovo prodotto sensazionale di successo, cioè la macchina da cucire. Patetico e drammatico è il personaggio della padrona della casa dove il Dr. Jordan era alloggiato. La poveretta Rachel Humphrey era stata abbandonata dal marito ed era riuscita a farsi conquistare dal suo ospite, dopo che era finita nella sua camera da letto come una sonnambula. Era sensibile al ruolo della donna sedotta e posseduta suo malgrado, e nel culmine del suo piacere sospirava: "No!". Infine va ricordato Jamie Walsh, un ragazzo coetaneo di Grace innamorato di lei, che incantava tutti quando suonava il suo flauto. Egli avrà una parte importante alla fine della storia.

La prosa della Atwood è avvincente, diretta ed efficace nell'analisi dei caratteri, nei dialoghi, nella descrizione degli eventi, del cambiamento delle stagioni e del rigido inverno canadese, dei colori della natura e anche degli odori delle persone. Una prosa espressiva nell'orrore comico (si dice che i cannibali succhiassero il sangue umano come una bevanda con la cannuccia), così come nella tenerezza: "Vieni fra le mie braccia, povera anima mia!" In conclusione Alias Grace / L'altra Grace di Margaret Atwood, regina della letteratura canadese contemporanea, vincitrice di molti prestigiosi premi, è un'affascinante opera di notevole rilievo su piano internazionale.

 

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