Caroline Morgan Di Giovanni

(segue testo in inglese)

 

Presentazione di Italian Canadian Voices: A Literary Anthology 1946-2004

a cura di Caroline Morgan Di Giovanni

 

 

Vent’anni fa, nel 1984, viene pubblicata la prima edizione di ITALIAN CANADIAN VOICES, un’antologia di prosa e poesia rivolta all’attenzione del pubblico canadese.  Alla straordinaria raccolta del 1978, intitolata Roman Candles, a cura di Pier Giorgio Di Cicco, si è aggiunta una selezione di poesie. Il racconto di Mario Duliani sulla sua prigionia durante la seconda guerra mondiale, rappresenta uno degli esempi in prosa che più colpisce le generazioni recenti, all’oscuro di questo capitolo della storia italo-canadese. Il profilo dell’Antologia dedica attenzione a tutto il paese, stabilendo contatti con i singoli scrittori o, a volte, individuando il loro lavoro sulle riviste letterarie. È il frutto di un viaggio di scoperta, alla ricerca di “voci” in grado di riferire per altri sull’esperienza dell’immigrazione, sul senso di sradicamento e di adattamento al nuovo ambiente, dai contorni profondamente diversi rispetto al proprio passato familiare.

 

Sullo sfondo compare la vita dei “sojourners”, lavoratori italiani venuti in Canada per lavorare nelle foreste e per la costruzione di ferrovie. Questi primi emigrati rimanevano nel Nuovo Mondo fino a quando non avevano guadagnato abbastanza per aiutare le proprie famiglie in Italia, dopodiché sceglievano, di solito, di tornare nelle loro città natale.  Gli studi sul fenomeno dell’immigrazione del prof. Robert Harney aiutano a delineare l’immagine degli italiani in Canada durante la prima parte del 20˚ secolo. Infatti, le ricerche accademiche del prof. Harney in materia d’immigrazione hanno influenzato un’intera generazione di storici canadesi. Harney è riuscito a registrare l’impatto di questo cambiamento nella vita delle persone, ma soprattutto ha dimostrato come lo sviluppo sociale del nord America abbia subito la forte influenza delle nuove popolazioni. Se il potere decisionale è esercitato dai governanti, è il movimento di migliaia di nuovi arrivati a creare l’opportunità per lo sviluppo di una nuova cultura.

 

Le difficili condizioni di vita dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale avevano determinato l’allontanamento di molte famiglie, che decisero di lasciare le loro piccole città alla ricerca di una nuova vita in Canada. Speravano in questo modo di creare delle nuove opportunità per il futuro dei propri figli. La prima versione di quest’antologia riporta perlopiù la voce di scrittori originari proprio di quell’ambiente, costituito da una generazione di lavoratori forti ed instancabili. Se i genitori avevano dovuto attraversare l’oceano per avere una vita migliore, i loro figli ora frequentavano le università.

 

Preparare la nuova antologia, nel 2004, significa esplorare l’identità culturale della letteratura canadese all’inizio del 21˚ secolo.  La raffigurazione dell’artista Robin Pacific, per conto di una biblioteca pubblica in un quartiere del centro di Toronto, rispecchia al meglio l’immagine della popolazione canadese. Su una carta geografica del mondo, l’artista ha disposto le immagini di negozianti locali, di bibliotecari al lavoro e di altre figure caratteristiche del quartiere. Ad ognuno di loro corrisponde un punto preciso della mappa. Alla fine emerge che una rete di linee rosse arriva a toccare tutti i continenti dell’emisfero, per poi ricongiungersi in un unico punto all’interno della biblioteca. Allo stesso modo potrebbero essere collocati gli scrittori canadesi contemporanei, rappresentanti di una popolazione tra le più varie nel mondo. Gli italo-canadesi, nonostante l’adattamento al mondo nordamericano, affondano le proprie radici in un contesto culturale antico.  

 

Italian Canadian Voices si propone di offrire agli studenti e al lettore comune una raccolta di prosa e di poesie proprie della tradizione italo-canadese, che parte dalla seconda metà del 20˚ secolo e tocca i primi anni del 21˚ secolo. Questi sessant’anni di storia conferiscono al Canada un’espansione culturale ampia e notevolmente dinamica. I diversi generi letterari presentati in quest’opera vogliono rappresentare l’enorme contributo che gli scrittori italo-canadesi hanno dato e continuano a dare alla florida produzione letteraria locale.

 

Gli scritti di Mario Duliani, tra le prime pagine di quest’antologia, ci riportano ad un affermato giornalista di Montreal. La pubblicazione di “La ville sans femmes”, nel 1945, viene considerato un gesto coraggioso dell’autore, che decide di presentare la prima versione del libro in francese. Una scelta, quest’ultima, che sottolinea il suo intento di richiamare l’attenzione del grande pubblico. Segue, nel 1946, la pubblicazione del libro in lingua italiana. Gli scritti riportati in quest’antologia appartengono alla versione inglese dell’opera, realizzata nel 1983 da Antonino Mazza.

 

Tra gli addetti alla costruzione delle ferrovie nel Nord dell’Ontario, subito dopo il conflitto mondiale, si distingue la figura di un giovane giornalista di Fiume, Gianni Angelo Grohovaz. Nel 1953, durante la sua dura esperienza di lavoro nei cantieri delle strade ferrate, il giovane italiano ha l’abitudine di scrivere un diario, nel quale riporta fatti, sensazioni ed impressioni della sua vita giornaliera di operaio. Il talento e la dedizione di Grohovaz lo portano a diventare l’editore di un giornale in lingua italiana, Il Giornale di Toronto. Tra le pagine di questa raccolta compare la sua poesia in ricordo di Bruno Mesaglio, fondatore e direttore de Il Piccolo Teatro, una compagia teatrale di lingua italiana. Quest’ iniziativa, insieme al giornale, rappresentano un richiamo culturale di grande successo. Non a caso, siamo negli anni '50 e '60, in un contesto sociale  costituito perlopiù da nuove famiglie di immigrati, alle prese con un cambiamento di vita radicale, fatto di lunghe e fredde giornate di lavoro a retribuzione salariale minima.

 

L’etica professionale di molti dei nuovi arrivati determina la nascita di una classe imprenditoriale italiana di rispetto, la quale, pur mantenendo la propria identità culturale, riesce ad integrarsi perfettamente nella nuova comunità. Giuseppe Ricci, fondatore di una prestigiosa azienda di pasta alimentare, ha raccolto la propria esperienza di vita in un volume intitolato “L’Orfano di padre”. Nella nostra antologia riportiamo il capitolo nel quale descrive la sua decisione di acquisire la cittadinanza canadese. La prima parte di First Voices, quindi, si presta al ricordo dell’esperienza personale.

 

La pubblicazione di Roman Candles nel 1978, segna il compimento del processo di maturazione dei figli dell’immigrazione post-bellica. Questa raccolta di scritti di 17 autori italo-canadesi, curati dal noto poeta Pier Giorgio Di Cicco, vuole rappresentare  la vita di migliaia di  componenti di questa  generazione. Attraverso le parole di questi scrittori, l’opinione pubblica comincia a conoscere meglio il significato della propria adolescenza, trascorsa in due mondi completamente diversi, segnati dall’influenza del contesto familiare e  di quello della comunità. Alle normali tensioni generazionali si aggiungono anche altri fattori come il divario tra le lingue, la questione dell’accettazione sociale e dell’identità personale. La selezione di quest’antologia vuole essere un omaggio alla raccolta originale “Roman Candles”.

 

 

La terza parte dell’antologia comprende un insieme di storie raccolte in tutto il Canada.

Alexandre Amprimoz è un autore di saggi accademici, poesie e racconti.  Nell’introduzione appare il punto di vista di un bambino, che si interroga sui misteri degli adulti alla guida del mondo. Il racconto “Assimilation”, della scrittrice Caterina Edwards di Edmonton, descrive la graduale consapevolezza di un giovane immigrante alle prese  con la nuova società. “ Vivi’s Florentine Scarf ”, narra di una giovane donna che, durante un viaggio a Firenze, compie la svolta decisiva della sua vita. Questo racconto fa parte della seconda collezione di Darlene Madott, intitolata “Joy, Joy, Why Do I Sing?” (2004). Negli anni ’90, i poeti Len Gasparini e Antonino Mazza cominciano entrambi a pubblicare in prosa. Tra i suoi ultimi lavori, Antonino Mazza ha messo a disposizione Urban Harvest, nel quale osserva la rottura degli schemi tradizionali, come conseguenza del processo d’immigrazione. Len Gasparini ha scritto e pubblicato un libro per bambini e numerose novelle, tra le quali compare “Laura”.

 

La quarta sezione di quest’antologia contiene alcuni brani tratti da romanzi pubblicati negli anni 1980  e 1990. Vi fa parte un estratto della novella “A Whiter Shade of Pale” (1989), di Caterina Edwards, membro dell’Associazione degli Scrittori Italo-Canadesi. Nel brano si distingue la figura del protagonista che ricorda la propria esperienza a contatto con uno scavo archeologico etrusco. Seguono altri tre passaggi che analizzano l’impatto dell’immigrazione nella vita delle donne. Matilda Torres utilizza il proprio romanzo “La Dottoressa di Cappadocia” (1982), per raccontare la propria scelta, che la porta ad allontanarsi dal proprio paese natale alla ricerca di una nuova vita in Canada.

 

Ora che la letteratura italo-canadese viene riconosciuta come un genere vero e proprio della letteratura ufficiale, la trilogia di romanzi di Frank Paci merita una maggiore attenzione. “The Italians” (1978), “Black Madonna” (1982) e “The Father” (1984) descrivono la vita di tre famiglie durante il loro adattamento nelle città di Sault Sainte Marie e Toronto, in Ontario. Ogni storia ritrae il rapporto conflittuale e nello stesso tempo di unione, che lega i genitori immigrati ai figli, canadesi di nascita. Il passaggio che qui riportiamo, è tratto dal volume intermedio “Black Madonna”.  La protagonista, come il titolo ci suggerisce, è una mamma di recente rimasta vedova, la quale per tutto il corso del romanzo rimane chiusa ed isolata nel proprio mondo, fino a quando,  in un  finale  molto ambiguo, la morte accidentale la strappa dall’isolamento della propria famiglia. Il capitolo di quest’antologia esplora la ricerca d’identità effettuata dalla figlia della protagonista, la quale riesce finalmente a riconciliarsi con la figura materna nel momento in cui, dopo la  morte dell’anziana,  apre il suo baule di piccole cose care.

 

Segue un estratto del primo romanzo di Nino Ricci, “Lives od the Saints  (1990;  21˚ edizione 2004). Questo libro ha vinto numerosi premi, tra i quali il Governor General’s Award per la Fiction nel 1990. Nino Ricci ha completato la sua trilogia con “In a glass House” (1993) e “Where she Has Gone “ (1997). Tutti e tre i romanzi narrano la vita del protagonista, Vittorio, dalla sua prima infanzia in Italia, lungo l’adolescenza e la gioventù in Ontario. “Lives of the Saints” è stato un best seller canadese per molti mesi; non è mai andato fuori stampa e ne è stato tratto anche un film per la televisione, con Sophia Loren. Il passaggio qui riproposto descrive la difficile situazione una giovane donna italiana, sola nel suo piccolo paese e lontana dal marito, all’estero per lavoro. 

 

L’ultima parte dell’antologia contiene un insieme di poesie realizzate da scrittori italo-canadesi contemporanei. Ad alcune delle poesie, già apparse nell’edizione di “Voices” del 1984, ne sono state aggiunte delle altre. Nessuna raccolta, tuttavia, può davvero rendere giustizia ai tanti libri in circolazione, frutto della piccola editoria, del contributo di poeti affezionati, del sostegno del Canada Council e di un pubblico appassionato. Per questa nuova antologia il precedente accordo con uno degli editori non è stato rinnovato. I lettori interessati troveranno titoli e cataloghi disponibili in stampa e online.

 

George Amabile ha autorizzato l’uso di “Generation Gap” a condizione che includessimoAncestors’,  facendo riferimento all’iniziale ‘mente che sprizza luce dal niente’.

 

Le poesie in inglese e francese dimostrano il genio creativo di Alexandre Amprimoz.  L’acuta riflessione di Celestino De Iuliis “In My Backyard” esprime il dolore provocato dalle tensioni generazionali.

 

Il volume di poesie di Mary Di Michele, del 1980, segna il suo ingresso tra gli scrittori di rilevanza. Il trittico di monologhi drammatici qui selezionati dà voce a episodi di vita  commoventi, che ritraggono intere famiglie alle prese con il fenomeno dell’emigrazione  e del reinsediamento. Fanno parte della raccolta “Mimosa and other Poems” (1981). Len Gasparini, durante la sua permanenza a Toronto negli anni ’80, pubblica diversi libri di poesia. Il suo omaggio “To My father” segna proprio quel periodo. Antonino Mazza è un poeta di talento che riesce anche a tradurre brillantemente il poeta italiano Eugenio Montale. Dagli estratti qui riportati traspare la sua forte espressività mediterranea attraverso il linguaggio, le idee e l’uso delle figure retoriche. La poesia di Romano Perticarini di Vancouver ci presenta la visione della costa occidentale del Canada.

 

L’opera di Pier Giorgio Di Cicco si suddivide in due periodi distinti. Tra il 1975 e il 1986 l’artista pubblica 14 libri di poesie, tra le quali compare ‘Roman Candles” (1978), la prima antologia di opere italo-canadesi. Segue una lunga pausa, durante la quale Di Cicco entra in convento, segue gli studi teologici ed abbraccia la vita sacerdotale della religione cattolica. Nel 2001, infine, decide di riprendere l’attività poetica e di pubblicare le sue opere. In quest’antologia si trovano le poesie di entrambe le fasi. Le poesie di Padre Di Cicco in materia d’immigrazione costituiscono una fonte d’ispirazione per due generazioni di scrittori, interessati a dar voce al loro patrimonio culturale. Dopo l’ordinazione sacerdotale, l’opera del poeta intraprende un cammino diverso, profondo e spirituale e comunque sempre molto dinamico.

 

Questa nuova edizione di Italian Canadian Voices ospita altri sei poeti contemporanei. Compare un estratto del libro “Credo” (2000) di  Carmine Starnino, nel quale l’autore tratta i legami familiari. Starnino è noto, inoltre, per i suoi raffinati saggi letterari e per le sue recensioni. La raccolta di Matt Santateresa,Icarus Redux’ (2003) esplora, fra gli altri argomenti, il difficile rapporto tra padre e figlio. Il suo ritratto di Ovidio in esilio comunica il desiderio di spostamento. Le poesie di Isabella Colalillo Katz introducono  il tema della maternità all’interno dell’antologia. La visione femminista che traspare dai sui scritti fa i conti sia con la tradizione sia con l’indipendenza intelligente. L’opera di Bruna Di Giuseppi-Bertoni riflette il dolore della partenza. Joseph Maviglia, oltre che uno scrittore ed un lavoratore, è anche un cantante. Le poesie scelte per quest’antologia sono tratte dal suo libro ‘freakinPalomino Blue’ (2004). Corrado Paina nel suo volume “Hoarse Legend” (2000) osserva la vita dei nuovi canadesi a Toronto e nelle periferie.      

 

Nella primavera del 2004 Pier Giorgio Di Cicco è stato il Goggio Visiting Professor of Italian Canadian Writing presso l’Università di Toronto.  Ha intitolato la sua serie di conferenze “Mediterranea: Poesia e Poetica in Cultura italocanadese”. Nelle sue tre presentazioni De Cicco ha stabilito la tesi principale secondo la quale gli scrittori originari della penisola italiana comunicano un  ethos metafisico proprio, che gli deriva dal calore, dalla luce, dalla cultura bio-ecologica e dall’attaccamento al loro patrimonio greco-latino. Inoltre questa sensibilità si traduce in un nuovo ed unico canone vocale, che richiama ad una ricerca spirituale in quasi ogni esempio. Una tale teoria apporta una nuova visione all’interno del panorama letterario canadese, che contrasta e rettifica la tesi di Margaret Atwood, che definisce la letteratura canadese la sopravvivenza nel deserto’. Le conferenze di Goggio rivedono l’impatto che gli scrittori italo-canadesi  hanno avuto sull’espressione artistica canadese, dopo mezzo secolo di immigrazione pacifica. 

 

Non c'è solo un unico approccio alla letteratura italo-canadese. Nel corso degli anni, la comparsa di scrittori dalle origini più disparate ha dettato la necessità di esaminare  da vicino il vocabolario e le immagini di cui si fa uso. I lettori possono distinguere le caratteristiche che differenziano gli scrittori di origine italiana? Gli studenti dei corsi di letteratura canadese hanno il mondo a portata di mano. Possono trovare informazioni sugli scrittori di tutto il continente e di tutto il mondo. Hanno a disposizione una ricerca infinita. Ma le memorie, i racconti, i romanzi e le poesie vanno al di là dei fatti, per raggiungere il cuore dell’esperienza umana. Gli scrittori raccolti in quest’antologia condividono un patrimonio comune, che essi esprimono in modi diversi attraverso un esercizio orale di Voci italo-canadesi. 

 

 

Un’ultima riflessione:

 

Quando è uscita la prima edizione di quest’antologia, gli scrittori italo canadesi avevano storie da raccontare da ogni parte del paese, ma dovevano  ancora creare una rete di comunicazione. Una conferenza a Roma, nel 1984, ha riunito alcuni scrittori per riflettere sulla storia e le origini dell’immigrazione italiana in Canada. Due anni più tardi, nel settembre del 1986, un gruppo di scrittori italo canadesi si è raccolto a Vancouver per la prima conferenza ufficiale, organizzata dagli scrittori stessi e diretta da C.D. Minni, Pier Giorgio Di Cicco, Joseph Pivato, Antonio D’Alfonso e Pasquale Verdicchio. Insieme hanno formato un’associazione, con lo scopo di  condividere le loro conoscenze, le loro esperienze, le loro difficoltà e i loro successi. L’Associazione di Scrittori italo-canadesi riunisce una comunità di scrittori, critici, docenti universitari, artisti ed altri con l’intento di promuovere le opere letterarie e artistiche degli Italo-canadesi.                                      

 

 

 

Caroline Morgan Di Giovanni si è trasferita in Canada insieme al marito nel 1972.

Abita a Toronto dove svolge attività editoriali e di scrittrice.

 

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Introducing Italian Canadian Voices: A Literary Anthology 1946-2004

Revised and Edited by Caroline Morgan Di Giovanni

 

Twenty years ago, in 1984, the first edition of Italian Canadian Voices came into existence, bringing a collection of writers and their poetry and prose to the attention of the Canadian reading public. The book was supported by a federal government grant within the rubric of Multiculturalism. Poetry selections were made to build on the excellent 1978 collection entitled Roman Candles, edited by Pier Giorgio Di Cicco. The first prose selection, Mario Duliani’s account of internment during the Second World War, surprised the younger generation, who had not been made aware of this chapter in Italian Canadian history. Other selections were made by ranging across the country, making contact with individual writers or, in some cases, locating their work in journals. It was a voyage of discovery, finding the “voices” that described for others the experience of immigration, up-rootedness, and settlement in a new environment very different from their familiar past.

 

As background, reference was made to the lives of the “sojourners,” workers from Italy who came to Canada to work in the forests and on railroad construction. These early migrants generally maintained the pattern of moving back to Italy after earning enough in the New World to assist their families in their hometown. Prof. Robert Harney’s studies of migration history contributed this picture of the Italians in Canada in the first part of the 20th Century. In fact, Prof. Harney’s academic work on immigration influenced a generation of Canadian historians. He set out to record the impact of this change in people’s lives, and demonstrated how significantly the arrival of new populations affected the social development of North America. Kings and generals make their mark, but the movement of thousands of newcomers into cities and towns provides the opportunity for an energetic new culture to develop.

 

After the Second World War, Italian immigrant families from small towns affected by the conflict and post-war conditions chose Canada to start a new life. This generation set their sights on opportunities for their children. In the first version of this anthology, the majority of the writers were the offspring of this vigorous, hard-working population. Their children went to university the way their parents had crossed the ocean—to seek a new life.

 

Preparing the revised anthology, in 2004, became an exploration of ideas about identity within the context of Canadian literature at the start of the 21st century. A visual image of the Canadian population was created by artist Robin Pacific for a public library in a downtown Toronto neighborhood. On a map of the world the artist arranged photos of local shopkeepers, library staff, and neighborhood personalities. Each individual is linked to a country on the map. The result is a network of red lines reaching to every continent in every hemisphere, all leading back to the tiny spot that is the library’s location. Contemporary Canadian writers could be placed on a similar spread. The population provides the artists, and the Canadian population is one of the most diverse in the world. Italian Canadians draw upon the cultural roots of many centuries, notwithstanding the experience of transplanting their lives to the North American geography.

 

The objective of Italian Canadian Voices is to provide students and the general reader with a sample of Italian Canadian poetry and prose from the second half of the 20th Century and the first years of the 21st Century. These 60 years comprise a rich and dynamic period of Canadian cultural development. The variety of work presented here gives witness to the contributions Italian Canadian writers have made and continue to make to this flourishing literary scene.

 

Mario Duliani, whose work is the first piece in this anthology, was an established journalist. Publishing La ville sans femmes in 1945 was an act of courage. It appeared first in French, an indication that it was intended for the general public. In 1946, the author published his Italian language translation of the book. In 1983, Antonino Mazza provided the English translation of the portion that appears here.

 

Among the workers in the post-war railroad construction gangs in Northern Ontario was Gianni Angelo Grohovaz, a young Italian-speaking journalist from Fiume. In 1953, while he lived the rough life on the track sites, he kept a daily journal of his impressions and experiences. Grohovaz went on to become the editor of an Italian language newspaper, Il Giornale di Toronto. Included in this anthology is his poem in memory of Bruno Mesaglio, the founder and director of the Italian language theatre company, Il Piccolo Teatro. Both the newspaper and the theatre company flourished as necessary cultural connections during the 1950s and 60s while the newly-arrived Italian families settled into their lives in a country of cold and snow, long hours and low wages.

 

The work ethic which motivated so many newcomers gave rise to a number of entrepreneurs within the Italian community who built new lives in Canada while still respecting their heritage. Giuseppe Ricci, founder of a successful pasta company, recorded his life story in a volume called L’Orfano di Padre (The Orphan). The chapter included here describes his decision to become a Canadian citizen. Thus, the First Voices section consists of memoirs of personal experience.

 

The appearance of Roman Candles in 1978 marked the coming of age of the children of the post-war immigration. Edited by Pier Giorgio Di Cicco, already a noted young poet at that time, this collection of the work of 17 Italian-Canadian writers reflected the lives of thousands of other members of their generation. Through their words, the reading public begins to know about their adolescence in two worlds, the family home and the outside community. The normal tensions between generations here also include differences in language, social acceptance, and personal identity. The selections in this anthology are a tribute to the original Roman Candles collection.

 

The third section contains short stories gathered from across Canada. Alexandre Amprimoz writes academic essays as well as poetry and short stories.  “Preludes” evokes a child’s point of view of the mystery of the adults who run his world. The story “Assimilation,” by Edmonton writer Caterina Edwards, describes the gradual self-awareness of a young immigrant coming to grips with his new society.Vivi’s Florentine Scarf” is about a young woman who comes to a turning point during a trip to Florence. It is from Darlene Madott’s second collection of stories, Joy, Joy, Why Do I Sing? (2004). Poets Len Gasparini and Antonino Mazza both began publishing prose writing in the 1990s. Antonino Mazza has provided “Urban Harvest,” from his recent work. This piece draws attention to the basic stuff of life interrupted by immigration. Len Gasparini has written and published a children’s book and numerous short stories. “Laura” is one of them.

 

The fourth section of this anthology contains excerpts from novels that were published in the 1980s and 1990s. Included is a portion of the novella A Whiter Shade of Pale (1989), by Caterina Edwards, a member of the Italian Canadian Writers’ Association. This piece references the main character’s memory and experience in terms of an Etruscan archeological dig. The three other selections concern the impact of immigration decisions on the lives of women. Matilda Torres used her novel La Dottoressa di Cappadocia (The Doctor from Cappadocia) to document her own experience making the decision to leave her homeland and start a new life in Canada.

 

Frank Paci wrote a trilogy of novels that deserve closer attention now that Italian Canadian writing is recognized as a genre within Canadian literature. The Italians (1978), Black Madonna (1982) and The Father (1984) follow three families as they adjust to life in Sault Sainte Marie and Toronto, Ontario. Each story describes the conflicts and the deep connections between the immigrant parents and their Canadian-born children. The excerpt selected here comes from the middle volume, Black Madonna. The title character, the recently-widowed mother, remains isolated and enigmatic throughout the novel until the final ambiguity of her accidental death removes her from a life that was confined to her own household. The chapter in this anthology probes the daughter’s search for identity and reconciliation as she examines her late mother’s trousseau trunk, her few personal possessions.

 

Included here is an excerpt from Nino Ricci’s first novel, Lives of the Saints (1990; 21st printing: 2004). This book won several prizes, including the Governor General’s Award for Fiction in 1990. Nino Ricci completed his trilogy with In a Glass House (1993) and Where She Has Gone (1997). All three books centre on the character of Vittorio, from his early childhood in Italy to youth and young manhood in Ontario. Lives of the Saints remained a Canadian best seller for many months; it has never been out of print, and it has been adapted as a film for television with Sophia Loren. The section reprinted here captures the complex dilemma of a young Italian woman in a small village while her husband is working overseas.

 

The final section of this anthology contains a sample of the poetry now being written by contemporary Italian Canadian writers. Some of the poems appeared in the 1984 edition of Voices. New selections have been added. No collection can really do justice to the many books in circulation thanks to the small press industry, the dedicated poets, and the support of the Canada Council and an ardent public. A previous agreement with one of the publishers was not renewed for this revised anthology. Interested readers will find numerous titles and catalogues available in print and online.

 

George Amabile gave permission to use “Generation Gap” as long as we also included “Ancestors,” harking back to the very beginning, “a mind squeezing light out of nothing at all.” Alexandre Amprimoz’s poems in both English and French, show his versatility. The theme of Celestino De Iuliis’ poignant reflection “In My Backyard” captures the pain of tension between generations.

 

Mary Di Michele’s first volumes of poetry in the 1980s established her reputation as a writer to be noticed. The triptych of dramatic monologues included here articulates the emotional experiences of family members in the aftermath of emigration and resettlement. They appear in the collection Mimosa and Other Poems (1981). Len Gasparini published several books in the 1980s while he lived in Toronto. His tribute “To My Father” marks that era. Antonino Mazza is a gifted poet himself and a brilliant translator of the Italian poet Eugenio Montale. The selections used here demonstrate Mazza’s Mediterranean sensibility through his language, inspiration, and imagery. The poetry of Romano Perticarini from Vancouver exhibits a West Coast perspective.

 

 

Pier Giorgio Di Cicco’s work has evolved in two segments. Between 1975 and 1986 he published 14 books of poems, including Roman Candles (1978), the first anthology of Italian Canadian writing. Then there was a long pause, during which time Di Cicco entered a monastery, undertook theological studies, and was ordained a Roman Catholic priest. Finally, in 2001, he was persuaded to resume writing poetry for publication. Included here are poems from both major periods. Fr. Di Cicco’s poems on immigration themes influenced two generations of writers in their articulation of their heritage.  His work since ordination describes a different kind of journey, internal and spiritual but still very dynamic.

 

Six other contemporary poets have been added to this revised edition of Italian Canadian Voices. In the selections here from his book Credo (2000), Carmine Starnino deals with family ties. Starnino is known also for his perceptive literary essays and reviews. Matt Santateresa’s collection, Icarus Redux (2003) explores, among other themes, the critical father-son relationship. His portrayal of Ovid in exile captures the longing of displacement. Isabella Colalillo-Katz provided the anthology with poems about motherhood. Her feminist perspective articulates coming to terms with both tradition and intelligent independence. Bruna Di Giuseppi-Bertoni reflects on the grief of departure. Joseph Maviglia is a singer as well as a writer and a worker. The poems here are chosen from his book freakin’ Palomino Blue (2004). Corrado Paina observes the life of new Canadians in Toronto and the suburbs, from his volume, Hoarse Legend (2000).

 

Pier Giorgio Di Cicco was the Goggio Visiting Professor of Italian Canadian Writing at the University of Toronto in the spring of 2004. He called his series of lectures “Mediterranea: Poetry and Poetics in Italian/Canadian Culture.” His general thesis in the three presentations held that writers from the Italian peninsula bring a specific metaphysical ethos that derives from the heat, the light, the bio-cultural ecology and passion of their Greco-Latin heritage. Moreover, this sensibility translates into a unique vocal canon, inferring a connection to a spiritual quest in nearly every example. Such a theory brings to Canadian letters a view that contests and amends Margaret Atwood’s thesis that Canadian literature is about survival in the wilderness. The Goggio lectures revision the analysis of the impact Italian Canadian writers have had on Canadian artistic expression after a half century of peaceful immigration.

 

There is no single approach to Italian Canadian writing. However, as time passes and as more and more Canadian writers emerge from backgrounds of global diversity, it is useful to take a closer look at the vocabulary and imagery they use. Can the readers find distinctions that identify writers with Italian heritage? Students taking courses in Canadian literature have the world at their fingertips. They can locate information about writers across the continent and around the world. Endless research is available. But memoirs, stories, novels, and poetry go beyond facts to the heart of the human experience. The writers collected in this anthology share a common inheritance which they express in different ways, in an engaging conversation of Italian Canadian Voices.

 

 

An Added Word

 

When the first edition of this anthology came out, Italian Canadian writers had stories to tell in every part of the country, but they had yet to create a network linking with each other. A conference in Rome, in 1984, brought together some of the writers to reflect on the history and origins of Italian immigration to Canada. Two years later, in September 1986, a group of Italian Canadian writers gathered in Vancouver for the first formal conference organized by the writers themselves headed by C.D. Minni, Pier Giogio Di Cicco, Joseph Pivato, Antonio D’Alfonso, and Pasquale Verdicchio. They formed an association, and met to share their insights, experiences, trials and triumphs. The Association of Italian Canadian Writers continues to bring together a community of writers, critics, academics, artists, and others who promote the writing and artistic expressions of Italian Canadians.                                              

                                                           

 

Caroline Morgan Di Giovanni moved to Canada from the US in 1972. She lives in Toronto with her husband and family, and she works as a writer and editor.

 

 

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