Intervista a Licia Canton,* direttore della rivista Accenti www.accenti.ca

Ponti di Parole e Idee**

L’italiano è la sua prima lingua. Ma è l’inglese che “unisce il territorio e le generazioni”

Un convegno dell’Assoc-AICW a Udine, sull’identità italo-canadese contemporanea.

di Anna Maria Zampieri Pan

 

VANCOUVER - In linea diretta tra Vancouver e Montréal, sponde opposte ma affini dello stesso grande Canada, mi è stato possibile conoscere una giovane donna d’origine veneziana, colta e intraprendente, la cui testimonianza di vita e di lavoro è esemplare di-e-per quanti desiderano operare sintesi feconde tra la ricca eredità culturale italiana e le dinamiche realtà della patria canadese. Licia Canton è nata a Cavarzere – antica cittadina in provincia di Venezia, sorta lungo l’Adige, e fieramente legata al leone di San Marco – da dove è stata «sradicata» (l’espressione è sua), all’età di 4 anni. È cresciuta a Montréal in una famiglia protettiva circondata da amici provenienti dalla stessa zona del Nord Italia, tutti o quasi che parlavano el cavarzeran . I genitori, Achille ed Edda, hanno sempre lavorato insieme; lei ed Ester, la sorella, sono state educate a collaborare nell’azienda familiare durante i fine settimana e le vacanze estive: un metodo frutto di tradizione e innovazione.

A Montréal, la Canton ha compiuto i suoi studi, conseguendo bachelor e master alla McGill. Ha poi completato un dottorato di ricerca (PhD) in Letteratura canadese all’Università di Montréal. Da dieci anni si occupa di Letteratura delle minoranze, in particolare di Letteratura italo-canadese.

È stata relatrice a conferenze di scrittori, ha pubblicato articoli, e curato tre libri: The Dynamics of Cultural Exchange: Creative and Critical Works (raccolta di scritti italo-canadesi), Adjacencies: Canadian Minority Writing (con D. Beneventi & L. Moyes) e Antonio D’Alfonso: Essays on His Works. Fa parte dell’esecutivo dell’Associazione Scrittori/Scrittrici Italo-Canadesi in qualità di vice presidente.

Licia è sposata con l’editore Domenico Cusmano. «Ci siamo conosciuti quando insegnavamo entrambi Inglese – racconta – ed è stato lavorando insieme ad un progetto editoriale che abbiamo scoperto le nostre affinità». Uniti in matrimonio dal 1993, hanno tre figli: Liana, Dario e Decio, nati rispettivamente nel 1995, 1997 e 2001. «Siamo genitori molto presenti: organizziamo le nostre giornate e il nostro lavoro per poter essere con i figli. La nostra è una famiglia unita, siamo vicini a genitori e fratelli. Sono felice che i bimbi crescano amando ugualmente nonni e zii. Sono molto legata anche alle mie radici. Tornavamo spesso in Italia, d’estate, a visitare nonni e zii non emigrati. I miei genitori volevano mantenere i legami, volevano che conoscessimo la famiglia. Ci tengo ancora molto, anche se l’ultima nonna è deceduta pochi mesi fa. Ogni qualvolta vado in Europa per lavoro, faccio sempre una sosta a Cavarzere». Ma come s’identifica, personalmente, Licia Canton? «La persona che sono – afferma – è la somma totale delle lingue e delle culture che mi hanno influenzata: il cavarzerano, il francese, l’inglese, l’italiano, il tedesco, lo spagnolo. E sì, la lingua italiana è quarta nell’ordine cronologico». Tuttavia, buon sangue non mente: lei ha denominato con un’italianissima parola la sua ultima creatura: Accenti, The Canadian Magazine with an Italian Accent .

A.M.Z.P. Può spiegare ai nostri lettori com’è nata Accenti e qual è l’idea conduttrice della pubblicazione?

L.C. Accenti è nata dal desiderio di creare ponti tra gli italo-canadesi attraverso il Canada: non soltanto ponti geografici, ma tra generazioni, arti e professioni. Accenti, secondo me, è un mezzo d’espressione rivolto a dimostrare (agli italo-canadesi stessi, ma anche ai canadesi e ai nord-americani) chi sono i discendenti degli italiani in Canada e quali contributi hanno dato. È la realizzazione di un’idea che germinava nella mente da oltre vent’anni. Il progetto finale è molto più ampio di quello previsto. Non esisteva, prima di Accenti (*), una rivista che unisse gli italo-canadesi da una costa all’altra del Paese.

A.M.Z.P. Qual è il vostro target?

L.C. A tutti coloro (d’origine italiana o meno) che abbiano un’affinità per cose, idee e argomenti di natura italiana e italo-canadese; a giovani e meno giovani, ad intellettuali e non. I nostri articoli sono leggibili dal pubblico in generale, poiché Accenti è di facile lettura ma invita a riflettere sui temi proposti.

A.M.Z.P. Lei e suo marito – rispettivamente direttore ed editore di Accenti – siete canadesi d’origine italiana, vivete e lavorate a Montréal, in un contesto french-canadian. Perché, dunque, i contenuti della rivista sono trattati esclusivamente in lingua inglese?

L.C. Io sono nata in Italia, Domenico Cusmano in Canada da genitori di Reggio Calabria. Viviamo, è vero, in un contesto french-canadian, quebecois. Nonostante questo, la maggioranza degli italo-candesi del Quebec è trilingue. La rivista è in inglese per poter raggiungere quanti più lettori possibile attraverso il Canada; questo ci ha anche permesso di acquisire abbonamenti negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia e perfino in Cina! L’inglese è la lingua che unisce il territorio e le generazioni. Molti dei miei coetanei, anche quelli che parlano l’italiano, non leggerebbero una rivista in italiano. Accenti è la chiave per trasmettere cultura italiana, e cultura italo-canadese, a chi non ha confidenza con la lingua italiana. Accenti attrae attenzione e interesse da parte di chi non è italiano ma ama le cose italiane e lo stile italiano.

A.M.Z.P. Sappiamo che lei è particolarmente impegnata nell’Assic, l’Associazione Scrittori/Scrittrici Italo-Canadesi. Quali legami ci sono tra la vostra impresa editoriale e l’Associazione?

L.C. Sono due entità completamente indipendenti. Accenti è un’iniziativa editoriale privata, di proprietà di Canton e Cusmano. Tuttavia, alcuni scrittori di Accenti – editore e direttore inclusi – sono membri dell’Assic (AICW in inglese). Domenico ed io siamo stati molto attivi nell’Associazione: impegnati nell’esecutivo nazionale, per quattro anni abbiamo pubblicato il bollettino interno e abbiamo organizzato nel 2000, a Montréal, l’ottavo convegno Assic, dal quale è uscito anche il libro da me curato e pubblicato nel 2002 (***).

A.M.Z.P. Qual è, ora, il suo ruolo nella preparazione della Conferenza biennale dell’AICW che avrà luogo a Udine, in maggio? Il tema prescelto è affascinante e impegnativo. Può anticiparci qualcosa?

L.C. È la prima volta che si tiene una conferenza biennale in Italia, e ne sono veramente orgogliosa. Nel 2000, alla conferenza di Montréal, ho proposto l’idea ai soci e all’esecutivo, e ho poi preso contatto con la professoressa De Luca dell’Università di Udine. Lei ha successivamente partecipato alla nostra conferenza del 2002 a Toronto. L’Università di Udine ci ha quindi invitati ufficialmente per il 2004. Il mio mandato è di organizzare la conferenza per conto dell’Associazione e in collaborazione con il Comitato del Centro di Cultura Canadese dell’Università di Udine. Nell’ultimo anno mi sono dedicata a promuovere la conferenza presenziando a convegni (in Francia e in Ungheria), facendo in modo che i relatori siano non solo di estrazione Assic ma anche cattedratici, critici e scrittori operanti in Francia, Ungheria, Belgio, Stati Uniti, e naturalmente Italia e Canada. Il tema del convegno internazionale è «Oltre la storia: l’identità italo-canadese contemporanea» (****). Ci saranno relazioni su letteratura, storia, arte, cinema, arti visive, teatro, ecc. È prevista un’esposizione intitolata «Immagine e parola» con la partecipazione di cinque scrittori e cinque artisti. E, inoltre, una mostra di libri con il lancio di nuove pubblicazioni. 

 

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* Licia Canton, nata a Cavarzere (Venezia), è arrivata a Montreal nel 1967. Ha studiato all'Università McGill (BA, MA), poi ha completato un dottorato di ricerca (PhD) in letteratura canadese all'Université de Montréal. Da oltre dieci anni si occupa di letteratura delle minoranze canadesi ed in particolare di quella italo-canadese. È stata relatrice a numerose conferenze e ha pubblicato vari articoli, oltre ad aver curato cinque libri: The Dynamics of Cultural Exchange: Creative and Critical Works, Adjacencies: Canadian Minority Writing (con D. Beneventi & L. Moyes), Writing Beyond History (con De Santis & Fazio), Rebus: Artists and Poets in Correspondence (con Anna Carlevaris) e Antonio D'Alfonso: Essays on His Works. Per quattro anni è stata componente dell'esecutivo dell'Associazione Scrittori/Scrittrici Italo-Canadesi, prima come responsabile del Bollettino e poi come vicepresidente. Ora è editore della nuova rivista nazionale in lingua inglese - ACCENTI: The Canadian Magazine with an Italian Accent. See: www.accenti.ca

** Il presente articolo-intervista Ponti di parole e idee è stato pubblicato sul Messaggero di Sant’Antonio, edizione italiana per l'estero, aprile 2004 n. 1064 ed è qui riprodotto per gentile autorizzazione. Il link al Messaggero, dove si può vedere anche la foto di Licia Canton con la famiglia, è il seguente:

http://www.messaggerosantantonio.it/messaggero_emi/pagina_articolo.asp?IDX=516IDRX=92

*** The Dynamics of Cultural Exchange

**** Udine, 20-22 maggio 2004. Informazioni: AICW: cantonli@cusmano.com e Centro Cultura Canadese Università degli Studi di Udine presso annapia.deluca@dllgr.uniud.it

 

1 gennaio 2006

 

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