Immigrati di colore a Toronto

nella Trilogia di Austin Clarke

 

Egidio Marchese

emarchese@primus.ca

 

La Trilogia di Toronto (The Meeting Point del 1967, Storm of Fortune del 1973 e The Bigger Light del 1975), dello scrittore canadese di colore Austin Clarke (1934-), originario di Barbados, descrive la comunità degli immigrati neri di Barbados trapiantati a Toronto.

La Trilogia è un'allegra e divertente commedia, secondo il carattere dei personaggi passionali ed estroversi, che amano il chiasso della vita e il ritmo festoso dei calypso. Manifestano la loro allegria con risa e pacche sulle spalle al West Indies Club a Brunswick Avenue, dove cucinano le loro pietanze. Si divertono con musica, danze e liquori al Mercury Club oppure al Little Trinidad, un club del calypso su Yonge Street, dove il cantante Mighty Sparrow chiedeva agli uomini se avessero assaggiato "white beef yet?" (M 98)... cioè sedotto donne bianche. Ma la Trilogia di Toronto è anche un desolato dramma con tanti contrasti, a cominciare dalla natura di Barbados, povera e bellissima isola dei Caraibi, contrapposta a Toronto tanto ricca, riservata e d'inverno freddissima. Inoltre questa Trilogia è anche una tragedia, dove "the terror and the tragedy were real" (M 207) con omicidi, stupri, violenza e particolarmente alla fine un disperato suicidio.

Personaggi della storia sono Bernice e Dots, due domestiche presso due ricche famiglie di bianchi (una ebrea) a Forest Hill e Rosedale, la prima non sposata madre di un bambino rimasto in Barbados, la seconda sposata con Boysie, disoccupato, il quale trascorre il suo tempo a dare la caccia alle donne bianche con l'amico Henry, anch'egli disoccupato. Estelle raggiunge la sorella Bernice a Toronto e diverrà amante del padrone di casa. Agatha è una studentessa bianca ebrea innamorata e poi moglie di Henry. Brigitte, una domestica tedesca presso un'altra famiglia ebrea di Forest Hill, è amante tanto dei neri quanto dei rivali violenti poliziotti bianchi. Ci sono tanti altri personaggi, come i neri che sfruttano le loro amanti, sia a Toronto che in Barbados.

L'umorismo risiede in gran parte nel linguaggio dei personaggi sgrammaticato: I is, we is...io è, noi è... oppure: you is one o' we... tu è uno di noi usando we invece di us; o pronomi sbagliati come them invece di their... Parole inglesi sono storpiate: yuh! invece di you... Eyetalians invece di Italians oppure anglosections invece di anglosaxones... perspection o sperspective invece di perspective... per ridicolizzare un discorso di varie prospettive. Il linguaggio è pure comico quando nell'ira le parole offensive come "bastardo" e "troia" sono usate a caso, per cui viene chiamato troia anche un uomo. Altre parole offensive ricadono su chi le pronuncia, come nigger o negro quando due uomini di colore litigano fra di loro (M 77). Le donne anche anziane s'interpellano di solito gal o child (ragazza o bambina), mentre gli uomini si chiamano man (uomo), contrapposto al boy (ragazzo) dei tempi dello schiavismo. Henry e il presentatore del programma di CHIN Radio cercano di imitare il gergo di Harlem o del profondo Sud. Ricorrono colorite espressioni come quella delle donne bianche che, come abbiamo notato, vengono chiamate "white beef" (carne bianca).

La teatralità dei personaggi appare in molte scene. Bernice indossa una veste nuova e si gira sulla sedia sollevando e aggiustando un lembo, per attirare l'attenzione (B 51). Un giorno Dots è furiosa contro l'amica Bernice per gelosia: le ordina di sedere, alza la mano per vietarle di parlare, fa seguire un silenzio, accende una sigaretta, aspira con gli occhi chiusi, poi apre gli occhi e fa delle domande retoriche ("sarebbe giusto[...] considerarmi tua amica? giusto?") (S 20), poi la strattona, si azzuffano e in quella violenza si eccitano entrambe sessualmente. Situazioni comiche si hanno in circostanze anche penose. Henry White sempre disoccupato viene intervistato da una compita impiegata dell'ufficio di collocamento, che lo chiama "Sir" e dice: "La chiameremo." Egli dirà con sarcasmo che è sempre in attesa di quella chiamata. Nel secondo volume della Trilogia, Boysie trova finalmente un lavoro temporaneo di pulizia nei locali di una chiesa. Pensa subito di organizzare una grande festa con liquori e musica nell'ampio sottosuolo. L'indomani poi si affretta a pulire gli uffici e butta la carta nei gabinetti che si otturano, per cui comincia a scorrere l'acqua al piano di sotto, si crea una grande confusione con tutti che corrono ai ripari e uno che grida: "A plunger! a plunger!..." e Boysie non sa neppure cosa significhi "a plunger!" (sturagabinetto) (S 210).

I contrasti sociali di razzismo esistono anche a Toronto, nonostante sia giudicata una delle più cosmopolite e tolleranti città del mondo. "Toronto integrated now, gal. It is a technicolor city, now" (M 48), dice Dots a Bernice ("Toronto integrata adesso, ragazza. È una città technicolor adesso"). Toronto è cosmopolita: "in Yorkville questi giorni vedi un sacco di europei, italiani, tedeschi, greci, americani..." (M 225). Tuttavia, nelle strade e nei locali e mezzi di trasporto pubblici, gli immigrati di colore si sentono umiliati e isolati, in un gelo d'indifferenza o disprezzo. Non si vede un "negro" nelle tante belle piscine pubbliche della città, dice Dots (M 29). Si chiudono le porte in faccia ai neri che cercano una camera o un appartamento in affitto o un lavoro. Sono respinti con ostilità o peggio con falsa gentilezza. Il cuore di Henry è gonfio di odio e di rabbia. Boysie una volta va a cercare lavoro presso una grande industria, indossa una camicia bianca e la cravatta, i pantaloni stirati alla perfezione; ma quando l'uomo dell'ufficio lo vede, gli dice subito che non c'erano posti disponibili nel reparto delle pulizie. Boysie s'arrabbia: chi gli aveva detto che cercava un posto di pulizie? Ma il preconcetto era quello, erano già predesignati a quel livello.

Nelle case dei ricchi dove le domestiche Bernice e Dots lavorano, l'ostilità e la simpatia si alternano: ci sono delle confuse contraddizioni psicologiche. Spesso le domestiche si sentono umiliate e sfruttate, come serve e schiave. Bernice è complimentata per il suo lavoro ("lei può fare il lavoro di un mulo, di due muli, ha-ha!") (M 8), ma è pagata poco. Tuttavia un'altra volta dirà: "Mi trattano bene qui" (S 71). Ha nell'animo tanti sedimenti di abusi di schiavitù e di odio accumulati ("tu pensi di avermi comprato, ma non mi hai acquistato, capisci?") (M19). Quando il padrone di casa una volta la fissa, Bernice dice dentro di sé: "You undressing me with your blasted eyes, you bitch!" (Tu spogliandomi coi tuoi maledetti occhi, tu troia!) (M 150) e si rifugia con paura nella sua camera. Ricorda quando i bianchi prendevano le donne per il braccio o per il collo o per il sedere spingendole verso i campi di canne o dietro il porcile, per possederle. La solitudine è ciò che più la consuma, le manca la compagnia di un uomo; dice a Henry: "Io è una donna sola, sai! Non mi piace il Canada, Henry. C'è troppa solitudine qui. E la gente non ti parla nei tram. Non mi piace questo posto, è troppo freddo." (M 96). Ma un bel giorno d'estate, mentre va in giro con la sorella Estelle nel centro di Toronto, con tante attrazioni intorno, è contenta e si sente felice. Quello stesso giorno c'era una sfilata di protesta per le strade (con cartelli come "Canada non è Alabama", "Nero uguale a Bianco", "Fine al Pregiudizio Razziale Ora") (M 304), a cui partecipava anche Henry. Bernice disapprova: "Questi negri [niggers, spregiativamente] in Canada! Beh, non sanno quanto sono fortunati!" (M 305)

Il dramma degli immigrati di colore a Toronto viene vissuto dalle donne nella forma della solitudine; il dramma degli uomini è nella loro umiliazione. Boysie ed Henry non riescono a trovare lavoro. Dipendono dalle loro donne: da Dots che spesso è arrogante; e da Agatha, l'intelligente, ricca e bella studentessa di Ph.D. in zoologia all'Università di Toronto. Ella è sensibile e innamorata, ma a volte provoca Henry per fare esplodere la sua forza di reazione. Tiene nella parete delle foto di africani che ammira esteticamente nel loro stato quasi selvaggio. Il dramma di Henry cresce quando una notte viene brutalmente massacrato di botte da due poliziotti bianchi. Si trattava di un caso di regolamento di conti privato. Un poliziotto e Boysie frequentavano entrambi Brigitte, ed Henry si era preso le botte destinate a Boysie, quando quella notte era andato anch'egli da Brigitte. Ora Henry viene anche commiserato e deriso. La sua rabbia cresce anche contro Agatha, egli è confuso e frustrato, il suo fare all'amore con lei è anche volontà di distruzione e vendetta. Alla fine ritorce la violenza contro di sé col suicidio.

La storia di Boyse in Canada ha una traiettoria che lo porta al successo. Un successo di benessere materiale e di apparenze. Egli ha costituito una ditta di servizio di pulizia degli uffici e diventa presto ricco. Emula altri imprenditori bianchi, imita il loro abbigliamento con vestiti a tre pezzi e cravatta. Assimila il loro stile e linguaggio, insomma "si integra" nella società canadese. Si allontana dalla sua comunità, lascia pure il suo barbiere di colore e va da uno italiano. Diventa conservatore, critico della sua gente, non dice più come una volta: "Spero di non diventare mai un uomo bianco [...] Lasciami vivere la mia vita, con la mia gente, perché è più divertente così" (S 56-57). Adesso disdegna perfino il calypso, troppo rumoroso, e preferisce la musica dei bianchi che gli dà serenità. Frequenta il bar del Plaza Hotel, legge il Globe and Mail, scrive delle letterine di commento all'editore ed ascolta la CBC. È riverito per essere "un uomo della sua posizione" (B168). Ma contemporaneamente Boysie - ora Mr. Cumberbatch - sente crescere dentro di sé il vuoto. Il suo matrimonio con Dots è in crisi, sprofonda nel silenzio e nel distacco, diventa una coesistenza di due solitudini. Alla fine Boysie parte, senza dire niente, lascia i suoi beni a Dots, e alla guida della sua macchina viaggia e viaggia, continua ad andare oltre la frontiera, sempre più verso il Sud.

I vari temi di quest'opera di Clarke sono puntualmente accompagnati da corrispondenti motivi musicali. La musica commenta la prosa. All'inizio il calypso definisce il carattere degli immigranti di colore. La Sesta Sinfonia di Beethoven e gli Spirituals and Blues commentano il contrasto tra Bernice e la sua padrona Mrs. Burrmann: quest'ultima ascolta la musica di Beethoven con "gli occhi chiusi", sente " la potenza e il contrasto" (M 33) della grande mente dell'autore; mentre a Bernice quella musica "fa venir voglia di ballare e saltare e togliersi la veste sopra la testa" e le fa ricordare "le donne del suo paese che raccolgono pannocchie di granturco" (M 33) cantando. Ma quando gli ospiti cantano gli Spirituals dei neri sono stonati, non capiscono la sensibilità della lirica (M 12). Estelle e Mr. Burrmann ascoltano musica jazz, nei loro furtivi incontri amorosi. Boysie, nel processo di assimilazione alla cultura canadese, rigetta il calypso, butta via tutti quei dischi. Si lascia sedurre adesso dalla musica più sottile e quieta, che ascolta continuamente con ossessione: la canzone "Both Sides Now" di Joni Mitchell, cantata da Judy Collins. Una canzone in cui si parla di nuvole, di castelli di gelato in aria, di capelli d'angelo che fluttuano e fluttuano... ("floes and floes of angel's hair...") (B 25). Una canzone questa che secondo Dots sta, rispetto al calypso, come la morte rispetto alla vita. Anche Mendelsshon "significa per lui pace e tranquillità" (B 177). Cerca nella musica il significato del suo stato d'animo, "nel suo recente confuso stato mentale" (B 178). Milestones di Miles Davis è una musica che gli dà il batticuore, lo indebolisce e lo placa. Nel dormiveglia lo trasporta come un cavallo al galoppo piano, da una realtà a un'altra. (B 178). Infine una sera al bar Cod d'Or ascolta una canzone di un cantante nero americano che lo incanta. A Rainy Day in Georgia. Pensa di avere trovato la spiegazione del suo essere: egli cerca la sua libertà. La canzone gli ricorda Barbados, piove ed egli beve l'acqua che piove dal cielo, si sente nudo e libero e contento (B 230). Ma!.... poi si accorge che la canzone dice A Rainy Night in Georgia. E lui allora non può essere di notte a Barbados sotto la pioggia, nudo, libero e felice!... (B 235).

Da parte sua, Bernice dice che le piace la musica di Beethoven, anche se non sa dire perché. Nel giorno in cui si sentiva felice nel centro di Toronto insieme ad Estelle, le capitò di sentire le campane suonare inni e canzoni, in cima ad una torre. Era una musica come quella dei bianchi che seduceva ultimamente Boysie, che riempiva l'animo di gioia e serenità. Il motivo musicale di Dots, invece, è quello della solitudine. La musica è quella trasmessa dalla stazione radio CHIN. Boysie "arrivò a casa una notte e trovò la radio accesa su una popolare stazione, CHIN, che trasmetteva musica sentimentale, musica per amanti i cui amanti non erano presenti, musica per persone i cui cuori, spezzati da certe circostanze o incomprensioni, non avrebbero dovuto ascoltare quel tipo di musica. Egli aveva conosciuto quel sentimento di solitudine." (B 235). Si legge ancora più avanti: "Il gatto avrebbe saltato intorno per il letto, giocando con i lacci della sua vestaglia rosa, finché si sarebbe stancato e messo a ronfare sul suo grembo fra le sue gambe. E Dots avrebbe acceso la radio al programma dell'ultima ora della CHIN, con la musica dei West Indies, musica americana degli uomini di colore, con l'annunciatore giamaicano che cercava di parlare, senza riuscirci, come un americano del profondo Sud. [...] Tante persone in una città, tante persone così vicino a lei, e lei sola, a mezzanotte nel suo appartamento, con il gatto e la stazione radio CHIN" (B 255).

In conclusione, diciamo che l'umorismo e i contrasti, sia geografici che razziali, e le confuse contraddizioni psicologiche degli immigrati neri (con ambivalenza di amore e odio per il Canada, benessere e paure) sono le costanti caratteristiche della struggente e brillante umanità di quest'opera, ch'è insieme un'allegra commedia, un desolato dramma e una tragedia.

 

Austin Clarke, "The Toronto Trilogy": - The Meeting Point, Vintage Canada, div. of Random House of Canada, 1998. - Storm of Fortune, Vintage Canada, div. of Random House of Canada, 1998. - The Bigger Light, Vintage Canada, div. of Random House of Canada, 1998.

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