L’Associazione degli scrittori italo canadesi: Scrittura, cultura, e relazioni umane

 

Pasquale Verdicchio

 

 University of California San Diego

Presidente della AICW

 

 

L’Associazione degli scrittori italo canadesi è stata fondata nel 1986. È stata il risultato di un congresso organizzato a Vancouver, quello stesso anno, esso stesso espressione del desiderio di incontrare e interagire con scrittori e operatori culturali che condividevano l’origine italiana. Mentre questo desiderio era probabilmente andato agitandosi in molti di noi, si è realmente manifestato più completamente durante un memorabile incontro all’Istituto italiano di cultura, nel 1984. Il congresso organizzato là era soprattutto per studiosi di storia e di sociologia, ma molti scrittori vi erano presenti; esso fu concluso da una lettura di gruppo nel teatro Tor di Nona. Ancora oggi, ogni volta che passo vicino al palazzo dove si trovava l’Istituto, o vicino al teatro, non posso fare a meno di pensare a quanto fondamentalmente importante sia stato quell’incontro per così tanti di noi. Ciò che emerse dalle discussioni, dai dibattiti, e dalla globale atmosfera cordiale che godemmo durante quel breve lasso di tempo, fu l’ovvio bisogno di entrare in contatto, attraverso l’ampio paesaggio canadese, con altri la cui voce conteneva tonalità simili e le cui parole risuonavano con un timbro familiare.

Avevo incontrato Pier Giorgio Di Cicco a Victoria, nel 1978, in casa di Robyn Skelton, dove ero per  intervistarlo. Un paio di anni dopo, quando abitavo a Edmonton, incontrai Joseph Pivato e Caterina Edwards. Ancora qualche anno più tardi, ebbi occasione di corrispondere con Antonio d’Alfonso, di cui avevo visto il libro, insieme a quello di Filippo Salvatore, a Vancouver. In modo diverso da coloro che abitavano in posti come Toronto e Montreal, dove la presenza italiana era chiaramente sentita, io avevo soltanto i colori del mio Scots Tartan della scuola superiore come immediato riferimento culturale al di fuori della mia famiglia. Come risultato di questo fatto, e del congresso del 1986 che Anna Foschi e altri aiutarono a organizzare, e dove il seme dell’idea AICW mise radici, abbiamo creato una rete di lavori creativi che hanno prosperato: scritti accademici e critici, pubblicazioni, e un più grande riconoscimento del nostro sforzo. E, cosa più importante, abbiamo formato amicizie e conoscenze che sono durate ben oltre due decenni.

Con queste parole non voglio si intenda che vi sia una presenza italo canadese essenziale e unificata, o che i nostri scopi e aspirazioni siano uguali per tutti. Né voglio negare che ci siano stati momenti di frizione e di tensione tra molti di noi, persino nel considerare l’idea della AICW come organismo rappresentativo. Tuttavia, mentre molti di noi hanno scelto un proprio modo particolare di considerare questi problemi, ciò che rimane come risultato importante è che la AICW risponde a un bisogno di comunità e di mutuo sostegno che, precedentemente, era insoddisfatto. Al di là di desideri e prospettive personali riguardo all’Associazione, non si può negare che essa sia un segno – da un unico e valido punto di vista - dell’impegno italo canadese nei confronti della cultura canadese .

Il congresso di quest’anno è per noi il momento di “fare l’inventario” della situazione. Esso si propone come un momento nella vita della AICW durante cui speriamo di portare a una comprensione migliore del posto e della funzione dell’Associazione all’interno della più ampia comunità italo canadese e a un accertamento del nostro posto all’interno della cultura canadese e dello scrivere, in generale. Per aiutarci a muoverci su questo terreno in passato abbiamo tenuto alcuni congressi con altri gruppi culturali di “minoranze” e di “immigrati”. Quest’anno ci aspettiamo che l’invitata Linda Leith, fondatrice e direttrice artistica del Blue Metropolis International Literary Festival, ci aiuti ulteriormente ad ottenere una maggiore comprensione di come potremmo apparire agli occhi degli altri. Con la generosa sponsorizzazione del Frank Iacobucci Center dell’Università di Toronto, dal 14 al 16 novembre 2008, la AICW considererà vari aspetti del titolo del congresso: ENVISIONING CULTURE: WRITING AND COMMUNITY .

Come attuale presidente dell’Associazione, vorrei cogliere questa occasione per ringraziare tutti coloro che hanno mantenuto viva l’associazione fino a ora, e che hanno lavorato con impegno per organizzare questo incontro.

 

Per vedere il programma e il nome dei partecipanti, visitate www.aicw.ca

 

(Traduzione di Elettra Bedon.)

 

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The Association of Italian Canadian Writers: Writing, Culture and Human Relations

 

Pasquale Verdicchio

 

 University of California San Diego

President AICW

 

The Association of Italian Canadian Writers was founded in 1986.  It came about as the result of a conference organized in Vancouver that year which was itself the expression of a desire to meet and interact with writers and cultural workers who shared an Italian background.  While this desire had probably been simmering within many of us it actually manifested more completely during a memorable encounter at the Canadian Cultural Institute in 1984.  The conference organized there was mostly for historians and sociologists, but many writers were in attendance and it was capped off by a group reading at the Teatro Tor di Nona.  To this day, every time I walk by the palazzo where the Institute was housed or by the teatro I can’t help but think back to how fundamentally important that encounter was for so many of us.  What emerged out of the discussions, debates and overall jovial atmosphere that many of us enjoyed during that short time was the obvious need to connect across the expansive Canadian landscape to others whose voice contained similar tonalities and whose words rang with a familiar timbre. 

 

I had met Pier Giorgio Di Cicco in Victoria, in 1978, at the home of Robyn Skelton, where I interviewed him.  A couple of years later, while living in Edmonton, I met Joseph Pivato and Caterina Edwards. A couple of years after that I corresponded very briefly with Antonio D’Alfonso, whose book I had seen along with Filippo Salvatore’s in Vancouver.  Differently from those who lived in places like Toronto and Montreal, where an Italian presence was very definitely felt, I had only my Scots Tartan high school colours as an immediate cultural referent outside of my family.  The meeting in Rome was like a breath of fresh air.  As a result of it, and the eventual 1986 conference that Anna Foschi among others helped organize where the seed of the AICW idea took root, we have created a network that has flourished with creative work, academic and critical writings, publications and greater recognition of our effort.  And, most importantly, we have formed friendships and acquaintances that have lasted well over two decades. 

 

By these words I do not mean to imply that there is an essential and unified Italian Canadian presence, or that our goals and aspirations are one.  Nor do I want to deny that there have been moments of friction and tension between many of us and even regarding the idea of the AICW as a representative body.  However, while many of us have chosen our particular way of managing these issues, what stands as an important achievement is that the AICW fulfills a need for community and mutual support that was heretofore absent.  Irrespective of anyone’s personal wishes and perspective on the association, it cannot be denied that it is a sign of Italian Canadian engagement with Canadian culture from an unique and valuable point-of-view. 

 

This year’s conference is our time for “taking stock” of our situation.  It is proposed as a moment in the life of the AICW during which we hope to bring to bear a clearer understanding of the place and function of the Association within the greater Italian Canadian community and an assessment of our place within Canadian culture and writing in general.  In order to help us negotiate this terrain we have in the past held some conferences with other “minority” and “immigrant” cultural groups.  This year we look forward to the invited keynote speaker Linda Leith to further help us along the path in achieving a greater understanding of who we might appear to be in the eyes of others.  Under the generous sponsorship of the Frank Iacobucci Centre at the University of Toronto, from November 14-16, 2008 the AICW will consider various aspects of the conference’s title ENVISIONING CULTURE: EVOLVING WRITING AND COMMUNITY.  As current and outgoing President of the Association, I would like to take this opportunity as well to thank all those who have kept the association alive over the years and worked so hard to organize this meeting.

 

 

LETTERATURA CANADESE 2

 

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