CRONICA SECONDA

Fabio Brotto

brottof@libero.it

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AGGIORNAMENTO

Senhal. Parola magica, derivante dal runico agurnant ( solamente in un'analisi linguistica del tutto essoterica di questo termine è presente giorno - d'oggi, la contemporaneità). Agurnant significa propriamente incantesimo maligno, e secondo molte testimonianze riscontrabili nella Tradizione fu operato per la prima volta nel suo antro, ove svolgeva riti di pedagogia nera, dal proto-pedagogista Tristan di Codu-Gnolu, che le genti italiche in epoca recente chiamarono Codignola, intorno all'anno 1960. Sempre evocato quando si parla di scuola, è in genere riferito, in termini di assenza, agli insegnanti, che in generale non sarebbero "aggiornati". Alcuni antropologi culturali interpretano l'odierno "aggiornamento" in termini di mana, quella forma primordiale di sacro inteso come forza impersonale, secondo la reinterpretazione di Laura Levi Makarius.

Recentemente fu trovata in Norvegia un'antica iscrizione, il cui testo, corrotto e lacunoso, è stato così restituito da F. Ninsen [traduzione mia]

Aggiornamento! Vieni! Scendi su di noi!

[…]

Di giorno e di notte…

[…]

Veglia costantemente. Molto ascolta, digita.

[…]

Non legge libri se non di metodologia.

[…]

Maledetto chi non ti desidera, chi solo insegna!

[…]

Aggiornamento, tu non ami i concetti

Ma le benedette vuote formule

Atte alla ripetizione universale.

Di queste sì ti nutri.

[…]

E tu rendici forti e felici

Noi che crediamo in te!

Mandaci le tre Deità:

Inf! Imp! Ing!

 

ALMENO

Almeno sessanta euro netti d'aumento col nuovo contratto, supplica il docente.

E' troppo, siete troppi, risponde Tremonti.

Almeno leggete uno di questi libri durante le vacanze, chiede il docente.

Uno è troppo, non abbiamo né tempo né voglia, dobbiamo rilassarci, i libri sono pallosi, rispondono gli studenti.

Almeno lasciatemi il tempo perché possa leggerli io i libri, anche se non volete darmi i soldi per comprarli, dice il docente.

A parte che i libri non servono molto, se non sono di metodologia, dovrai fare almeno ventiquattr'ore di cattedra e andare a scuola di pomeriggio per attività varie, e insomma darti molto da fare, i libri te li leggerai la domenica, comprali usati, risponde Moratti.

 

ALTERNATIVA

Nella scuola italiana non c'è. La scuola di Moratti sembra alternativa a quella di De Mauro, ma è un'illusione. Moratti ha in fondo le stesse idee dei suoi predecessori: scuola-impresa, Dirigente che conta - insegnante che non conta niente, esaltazione delle nuove tecnologie ecc.. Le uniche differenze sono a livello di IDEOLOGISMO (scuola pubblica-statale vs. scuola pubblica-privata ecc.), cosa che agli Italiani piace da impazzire. Dalla scuola del Filosofo (Gentile) si è passati a quella del Pedagogista (Tristano & friends) e si sta passando a quella dell'Imprenditore (Berlusconi). Oh Joy (Moratti)!

 

ANARCHIA

Realtà sostanziale in molte scuole. Spesso celata sotto vesti d'ordine. Presente come oscuro oggetto di desiderio nelle menti di quasi tutti gli studenti nel ricco Occidente. Stato aorgico cui tende in segreto il cuore di molti Dirigenti, la cui azione semina incessantemente discordie nell'ambiente. Condizione bramata dal ceto dominante e dalla classe politica, che con mirabile coerenza e lungimiranza la persegue tramite l'abolizione di tutto ciò che ad essa fa ostacolo (vedi gli esami di settembre). Si può gustare in particolare durante le Autogestioni (vedi).

 

ANTITESI

Concetto poco presente nei media e nelle menti dei governanti. Ad esempio: vi è una netta antitesi tra l'idea di un sistema dell'istruzione ben funzionante e quella di un risparmio ad ogni costo su tutto (stipendi, strutture, compensi d'esame, ecc.). Ciò che costa poco non può valere molto, per la contraddizione che non lo consente, e infatti non vale. Altro esempio: qualsiasi sapere autentico si può conseguire solo con la fatica (del concetto) e col sacrificio, e ciò è in antitesi all'idea che la scuola debba garantire agli allievi anzitutto serenità, benessere, svago, oblio. Ma se il fine è la formazione del buon consumatore, il sapere autentico non c'entra, anzi è in antitesi…

 

ANTAGONISMO

Posizione assunta da una frangia sociale (post-autonomi di Casarini & C.). Attualmente non molto influente sulle sorti della scuola italiana. Un reale antagonismo rispetto alla deriva della scuola è espresso solo a livello individuale (insegnanti che INSEGNANO sul serio e studenti che STUDIANO sul serio). I portatori di kefia (o kefioti) sono pseudo-antagonisti allorquando militano nell'UDS, amica di Berlinguer e De Mauro. L'antagonismo assoluto è quello dell'Ecclesiaste (di colui cioè che prende la parola nell'assemblea, cioè di Brotto, che qui scrive), che possedendo l'unica sapienza vera, quella della vanità di tutte le cose, è in grado di demistificare ogni pretesa di chi detiene il potere, soprattutto quando essa si ammanti di un finto sapere (e anche di demistificare se stesso, trovando ridicola la sua stessa pretesa di scrivere in questo orgogliosamente individuale sito: pura vanità).

 

ARCANA IMPERII

In Italia ogni potere, anche il più piccolo, ha sempre amato la nebbia, il mistero, lo schermo, la riservatezza, ha poco amato i controlli: di qui il proliferare di (pseudo) controlli, le leggi sulla trasparenza, ecc.. Così nelle scuole c'è sempre un piccolo numero di "color che sanno", e una massa di ignoranti (in senso letterale: ignorano ciò che accade nell'istituto, i motivi delle scelte, ecc., e di questa ignoranza sono contenti). Di contro in Italia, e massime in Treviso, i singoli ricercano la propria immediata convenienza, il vantaggio spicciolo, el scheo. Tale configurazione psico-sociale, unita alla tendenza all'atomizzazione, tipica delle società postmoderne, sta portando ad una crescente differenziazione tra gli istituti, naufragata l'illusione democraticistica che stava alla base dell'assemblearismo espresso dai DDL del '74, e alla nascita là di un'oligarchia, qui di un dispotismo orientale, ecc..

 

ARTE

Storia dell'Arte. Nella mia memoria è legata alla interrogazione scritta (1968: allora un ircocervo, oggi col nome di test ha una dignità, un valore), durante la quale noi studenti baravamo spudoratamente copiando da libri vari, del resto poi la professoressa non leggeva affatto gli elaborati e dava il voto secondo la lunghezza dei medesimi. Nella Scuola dell'Autonomia tende, come altre discipline, ad avere la stessa dignità dell'arte di leggere le carte. E ciò in verità non è giusto, poiché in TV prevale la lettura delle carte, e la scuola deve essere specchio della società, pena il temuto SCOLLAMENTO.

 

ASTROLOGIA

Data la sua onnipresenza nei media, è quasi scandaloso che la scuola l'ignori. Si dovrebbe promuoverne lo studio. La società postmillenniale ha palesemente molto bisogno di astrologi e astrologhe. In particolare, il liceo classico riformato potrebbe, grazie all'autonomia, introdurre lo studio di questa nobile disciplina, affidandone l'insegnamento, previo un corso di aggiornamento, agli insegnanti delle materie affini, che così potrebbero anche aumentare sensibilmente il proprio monte-ore. Anche altre forme di sapere potrebbero trovare uno spazio che esalterebbe la funzione di questa vecchia scuola e la renderebbe appetibile a molti clienti studenti. Penso che se il mio liceo fosse intitolato, invece che all'ammuffito Antonio Canova, ad un personaggio come Gandalf o Merlino, le iscrizioni aumenterebbero di numero, con grande gioia del Dirigente. "Guardi, Signora, il nostro Liceo offre queste possibili opzioni: abbiamo un indirizzo più teorico, divinatorio-antico (con varie forme di mantica, tra cui l'osteomanzia… No, l'ortopedico non c'entra), e uno più moderno (si insegna anche come aprire uno studio di magia, come servirsi di Internet, dell'Inglese, e c'è molto spirito d'Impresa in tutto questo)". Tutto sommato, vedrei bene un Liceo Classico Magico Astrologico "Nostradamus", con annessa sperimentazione linguistica "Harry Potter".

 

ATTACCO

Quello alla qualità della scuola è iniziato con la riforma delle medie inferiori negli anni sessanta, portato avanti in primis dal tristo pedagogista Tristano (Codignola), convinto, come tutti i socialisti, che ci potesse essere una scuola pubblica insieme di massa e di qualità. Lo diceva ancora nel 1981, o giù di lì, il compagno Segneri, allora responsabile nazionale scuola del PSI, in un convegno cui partecipai. Avendo l'opportunità di un colloquio a quattr'occhi col suddetto mentre lo accompagnavo in macchina all'aeroporto, lo udii affermare che però lui il suo figliolo lo aveva iscritto ad una pregiata scuola di Gesuiti. This is consistency! L'attacco attuale alla qualità della scuola è concentrico, viene condotto da agenti diversi per fini differenti. Esso è comunque oggettivamente finalizzato al mantenimento del potere da parte delle oligarchie dominanti. Una scuola statale dura e selettiva è infatti, contrariamente a ciò che la Sinistra ha sempre pensato, il miglior mezzo di promozione sociale dei meno abbienti.

 

AUMENTA

Il potere del Dirigente.

Lo stipendio del Dirigente.

L'arroganza del Vicario.

L'ignoranza dello studente.

L'impotenza dell'insegnante.

Il numero dei progetti.

 

Il sapere del Dirigente.

Il prestigio del Dirigente.

L'importanza del Vicario.

L'incostanza dello studente.

L'inconsistenza dell'insegnante.

Il numero dei reietti.

 

Il valore del Dirigente.

La distanza del Dirigente.

La sostanza del Vicario.

L'assenza dello studente.

L'insussistenza dell'insegnante.

Il numero degli inetti.

 

AUTOCOSCIENZA

Realtà scarsamente presente nella scuola, solitamente ridotta a banale psicologismo (of the CIC type, per intenderci). Come coscienza del proprio ruolo è labile negli studenti a causa dei mutamenti epocali in corso, e scarsa tra i docenti, anche perché la maggior parte di loro insegna solo perché non può far altro. Attualmente il maggior grado di autocoscienza è presente nei Dirigenti. La scuola presenta un sistema di caste: Brahmani (Dirigenti); Ksatryya (studenti-genitori); Paria (insegnanti). In quanto Paria, l'insegnante è connotato dal Vittimismo.

 

AUTOMATISMO

Patologia del sistema neuro-vegetativo, che colpisce frequentemente soggetti viventi nell'ambiente scolastico. Spesso si manifesta nella ripetizione rituale. Ad esempio, all'inizio della stagione invernale, terminato il passo delle beccacce, spuntano ovunque le Autogestioni (vedi). Ne sono colpiti in particolare i credenti nel nuovo-che-avanza e nella scuola-che-cambia. Ricorre anche in coloro che professano una fiducia incondizionata nel valore didattico delle nuove tecnologie. Nella sfera linguistica, questa patologia si manifesta nel ricorrere di formule, stilemi e slogan (un esempio: dalla scuola dell'insegnamento a quella dell'apprendimento. Stupendo! Degno di Bouvard e Pécuchet).

 

AUTONOMIA

E' una delle parole che hanno goduto della massima fortuna nel vocabolario scolastico di questi ultimi tempi. Autonomia delle singole scuole, non certo del singolo docente. Grazie all'autonomia… Ci facciamo i programmini, ci facciamo i progettini, litighiam come bambini, siam contenti, siam cretini. V'è concorrenza tra le singole scuole per accaparrarsi le iscrizioni, si fanno gli stupendi open (and happy) days. "Venghino, Signori, venghino, guardino che bei laboratori che ci abbiamo, che meravigliosi ergonomici banchi, la sala insegnanti no, non ve la mostriamo perché fa schifo, ma, ehm, loro sapranno che questa è la scuola dell'apprendimento, non dell'insegnamento, d'altronde non sono gli insegnanti che rendono una scuola migliore o peggiore di un'altra, ma le strutture, e soprattutto i Dirigenti, l'Offerta Formativa, il POF, il CIC, il CIAC, il PDF, il TNT, l'URCA, il CAN. Guardino, qui c'è un computer in ogni aula, qualche volta potrà anche essere acceso. Poi, si sa, i ragazzi son ragazzi, hanno bisogno di sfogo, e allora… Un computer rotto non è la fine del mondo. Loro devono sapere che il modello della Signora Moratti è l'America, e là c'è il computer anche nei cessi. Forse un giorno ce lo metteremo anche noi: secondo la pedagogia più avanzata tutte le discipline, tutti i bisogni stanno sullo stesso piano, hanno la stessa dignità, quelli culturali e quelli cul…

 

AUTOGESTIONE

Rito giovanile guardato con simpatia dalla Sinistra, un po' meno (ma mica tanto) dalla Destra. Nato parecchi anni fa (la Pantera, ve la ricordate? E i Ragazzi dell'85, "così diversi da quelli brutti e cattivi del 77 e dai nobili idealisti rivoluzionari del 68"?), ha attecchito nel fertile humus degli istituti italiani, taroccati e diroccati, poco amati ed isolati, aggiornati e monitorati. I suoi precedenti storici sono stati studiati da J.Frazer e M.Mauss, da R.Caillois e da Mircea Eliade nell'ambito dei riti primitivi di iniziazione e della funzione dei riti orgiastici. Il potere scolastico è sospeso tra l'accettazione del rito e la sua istituzionalizzazione da un lato, e la lotta di contenimento dall'altro (una soppressione autoritaria è attualmente impensabile).

L'unico fine dell'Autogestione è la riproduzione del caos originario, la sospensione delle gerarchie e degli ordinamenti consueti, mirante ad una rigenerazione, ad un rinnovamento. E' lo stesso fine che giustamente gli allievi intravedono nei cosiddetti viaggi di istruzione, e che questi spesso non raggiungono a causa dell'opposizione degli insegnanti non aggiornati, che insensatamente si ostinano a proporre contenuti culturali.

 

AVVALERSI

Verbo usato per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. N.a.=non avvalentesi, allievo che a scuola potete trovare durante le ore di religione in classe, fuori di classe, in biblioteca, impegnato in attività alternative (corsi di ricamo ecc.). Alcuni studenti si avvalgono della mente e delle sue potenzialità, e sono in genere molto apprezzati. Parecchi docenti, per vari motivi, anche di ordine psicofisico, si avvalgono poco della (desueta) virtù, che potrebbe portarli a combattere per il bene dell'istituzione (pubblica e privata). I Dirigenti per lo più si avvalgono della facoltà di seguire le indicazioni che piovono dall'alto, secondo il principio che il Dirigente è Diretto, anche quando in apparenza è autonomo.

16 gennaio 2002